Il 58% della popolazione punta a restare in Italia per le vacanze estive 2025. Il 25% inoltre non prevede proprio di viaggiare, ma di restare a casa: si parla in questo caso di staycation. A rivelarlo è il Behavior Change Report di YouGov, che indaga i cambiamenti nello stile di vita degli italiani.
Cosa vuol dire “Staycation”
Il neologismo, frutto della crasi tra le parole inglesi stay (stare) e vacation (vacanza), risale ai primi anni Duemila e indica il passare le ferie a casa. L’enciclopedia Treccani inserisce staycation fra i neologismi nel 2016.
“Le tendenze delle vacanze estive 2025 in Italia, da noi rilevate, riflettono l’importanza di un tempo libero orientato all’esperienza e vissuto con piacere, anche senza uscire di casa. Sebbene il desiderio di viaggiare sia ancora vivo, i fattori economici stanno influenzando il modo e il luogo in cui gli italiani scelgono di rilassarsi. Tuttavia, che si tratti di turismo locale o momenti di svago domestico, gli italiani trovano il loro modo per prendersi una pausa e ‘staccare’, bilanciando aspirazioni e realismo. Questo fenomeno apre nuove opportunità per i brand capaci di ispirare e supportare i consumatori nell’arricchimento della loro quotidianità, adattandosi ai loro nuovi bisogni in continua evoluzione e coinvolgendoli, ad esempio, attraverso esperienze locali, prodotti regionali e servizi pensati per chi sceglie di trascorrere delle vacanze a km 0”, ha spiegato Julia Omini, Senior Insights Sales Manager di YouGov
Prezzi troppo alti
Come detto, il 69% di chi non partirà resterà a casa per ragioni di natura economica: la percentuale equivale a circa 6 milioni di italiani. Tra questi il 48% ha ammesso di non essere riuscito a risparmiare a sufficienza a causa dell’aumento generale del costo della vita, mentre il 20% rinuncerà poiché i prezzi di viaggi e vacanze sono diventati ormai insostenibili
Le vacanze costano il 30% in più rispetto al pre Covid
Le vacanze estive in effetti costano in media il 30% in più rispetto all’era pre-Covid. Lo afferma il Codacons, che sulla base degli ultimi dati Istat ha messo a confronto le tariffe odierne del comparto turistico con quelle in vigore nell’estate del 2019.
A subire i rincari più pesanti è il comparto del trasporto aereo, analizza l’associazione. Oggi i voli nazionali costano in media l’81,5% in più rispetto allo stesso periodo di sei anni fa, mentre le tariffe dei voli internazionali sono aumentate del +65,9%, +61% quelle dei voli europei. Va meglio a chi decide di muoversi in traghetto, con le tariffe del trasporto marittimo salite nello stesso periodo del 13,9%, in treno (+10,7%), o ricorrendo ad autobus e pullman (+10,1%), mentre la benzina oggi costa l’8,3% in più rispetto all’estate 2019, +12,6% il gasolio. Per pedaggi e parchimetri si spende il 7,2% in più, ma spostarsi con un’auto a noleggio è più caro del 17,6%. Chi invece preferisce optare per un pacchetto vacanza si ritrova a spendere il 56,6% in più rispetto al periodo pre-Covid, e per dormire fuori occorre fare i conti con i rincari delle strutture ricettive: nello stesso periodo i listini di alberghi, motel e pensioni sono saliti del 40,6%, villaggi vacanza e campeggi segnano un +12,7%, b&b, case vacanza e alloggi in altre strutture +22,7%.