
È di oggi la nuova protesta dei lavoratori dell’ex Ilva, in corteo da stamattina con Ansaldo energia e Fincantieri a Genova.
Dopo aver bloccato l’aeroporto ‘Cristoforo Colombo’ con un mezzo pesante, il corteo, aperto dalla pala meccanica, è entrato in autostrada occupando il sito autostradale. Il corteo si dirigerà verso Ponte San Giorgio dopo aver percorso la galleria. E i sindacati proclamano sciopero a oltranza.
Sindacati, sciopero a oltranza contro piano per gli ex Ilva dalle 12 di oggi
Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno proclamato uno sciopero a oltranza a partire dalle 12 di oggi e fino a nuova comunicazione, per protestare contro il Piano presentato dal governo. La mobilitazione, spiegano le sigle in una nota congiunta, ha l’obiettivo di richiedere un incontro urgente per l’apertura di un unico tavolo a Palazzo Chigi, finalizzato a ottenere il ritiro del Piano e ad avviare “un confronto serio e costruttivo” sui diritti, sulla sicurezza e sul futuro dei lavoratori. Lo sciopero viene definito “un momento fondamentale per difendere i diritti di tutti i lavoratori e garantire stabilità e dignità”.
Il ministro Urso convoca gli incontri con le istituzioni Regioni
A seguito degli incontri che si sono tenuti lo scorso venerdì al Mimit sul futuro dell’ex Ilva e con l’obiettivo di garantire un confronto stabile con Regioni ed enti locali nei territori che ospitano gli stabilimenti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato una serie di riunioni con le istituzioni territoriali interessate, d’intesa con le stesse Regioni ed enti locali.
I tavoli mirano a definire le migliori condizioni per il rilancio del gruppo siderurgico e a valutare ulteriori investimenti produttivi nelle aree disponibili, in particolare a Taranto e Genova. Gli incontri, ai quali prenderanno parte i rappresentanti delle Regioni, dei Comuni e dei Ministeri competenti, si terranno giovedì 4 dicembre con le istituzioni piemontesi (Regione, Comuni di Novi Ligure e Racconigi); venerdì 5 con quelle liguri (Regione e Comune di Genova) e pugliesi (Regione, Comuni di Taranto e Statte). A conclusione di questo ciclo di confronti è previsto, per la settimana successiva, un momento di confronto unitario alla presenza dei rappresentanti di tutte le istituzioni locali coinvolte.
Il blocco dell’aeroporto di Genova
“L’aeroporto è bloccato. È bloccato per mandare il messaggio al Paese che l’industria a Genova non si tocca. Non ci faremo portare via il lavoro da Genova. È un messaggio anche al Governo e ai Commissari: che il lavoro all’Ilva di Genova non può fermarsi a Taranto, devono mandare i rotoli su a Genova! Altrimenti noi di qua non smobilitiamo! Rimaniamo qua”. Lo aveva detto Armando Palombo, Fiom Cgil, parlando ai lavoratori davanti all’aeroporto di Genova durante la mobilitazione.
“Siamo al coperto, oggi non piove e aspettiamo gli eventi da parte di chi governa questo Paese. Meno chiacchiere, più lavoro. Di fatto stiamo facendo una grande iniziativa, ma dobbiamo continuare con la nostra caratteristica disciplina e organizzazione. Quindi rimaniamo qua con la nostra pala meccanica, simbolo del lavoro, non delle chiacchiere del Governo. Delle bugie del ministro Urso abbiamo piene le scatole, ora basta. Il lavoro a partire dall’Ilva deve arrivare a Genova e il lavoro, continuando per l’Ansaldo, non può andare fuori da Genova. Questa è una battaglia comune. E quindi difenderemo il nostro lavoro con tutte le forze che abbiamo e difenderemo l’industria a Genova”.