“Rompi il silenzio, ferma il bullismo”. E’ il video diffuso dall’Unicef nella giornata contro il bullismo e il cyberbullismo. Protagonista Camilla, la figlia dell’allenatore Roberto Mancini, vittima di parole e comportamenti d’odio.
L’obiettivo è importante: trasmettere il messaggio che non si è da soli se si chiede aiuto. Nell’era dei social, bambini e ragazzi si trovano a fronteggiare modalità di violenza sconosciute alle generazioni precedenti.
In Italia, ricorda l’UNICEF, circa il 37% dei bambini e dei giovani è esposto a messaggi di odio e oltre il 34 a immagini cruente e violente.
Non va meglio in Europa, dove 10 bambini su cento dichiarano di aver subito cyberbullismo almeno una volta al mese nell’ultimo anno.
Uno studio del CNR rivela che nel 2024 sono stati oltre 1 milione gli studenti italiani vittime di episodi d’odio online, quasi la metà.
Tra maschi e femmine, quelli che hanno dichiarato di aver bullizzato i compagni di classe sono circa 800mila: un vero e proprio record. Mentre un quarto degli studenti ammette di aver ricoperto il duplice ruolo di vittima e carnefice.
Dati che mostrano l’urgenza di promuovere comportamenti sani e un uso responsabile delle tecnologie, sottolinea l’UNICEF. Uscire dall’ombra è il primo passo per combattere l’odio.