Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto all’Ue di imporre dazi punitivi fino al 100 per cento su India e Cina, come parte di uno sforzo congiunto per aumentare la pressione sulla Russia affinché ponga fine alla guerra in Ucraina. Lo riporta il Financial Times che cita tre funzionari a conoscenza della questione.
Il presidente ha avanzato questa richiesta straordinaria dopo essersi collegato a una riunione tra alti funzionari statunitensi ed europei riuniti per discutere come aumentare il costo economico della guerra per Mosca. “Siamo pronti ad agire subito, ma lo faremo solo se i nostri partner europei faranno la loro parte insieme a noi”, ha riferito un funzionario americano. La proposta di Trump arriva in un contesto di frustrazione all’interno della Casa Bianca per la difficoltà di raggiungere un accordo di pace e per gli attacchi aerei sempre più aggressivi della Russia contro l’Ucraina.
L’indiscrezione è stata confermata da fonti dell’amministrazione statunitense. Gli Usa, hanno spiegato, sono pronti a imporre dazi aggiuntive agli acquirenti di petrolio russo come Cina e India se l’Unione Europea accetterà di fare lo stesso.
A novembre esame ricorso Trump a Corte Suprema
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha accettato di esaminare con procedura accelerata la questione dei dazi estesi dall’amministrazione Trump, accogliendo un caso che metterà alla prova i limiti del potere esecutivo e l’iniziativa economica di punta del presidente. Lo riporta il New York Times. La Corte ha fissato un calendario serrato per le memorie e ha annunciato che ascolterà le argomentazioni all’inizio di novembre.
Ad agosto una corte d’appello federale ha invalidato molti dei dazi globali decisi da Donald Trump, sostenendo che la legge su cui si era basata l’amministrazione non autorizzava il presidente a scavalcare il Congresso, a cui spetta il potere di imporre dazi permanenti a livello esteso. Le tasse sulle importazioni restano in vigore mentre il contenzioso andrà avanti. La settimana scorsa gli avvocati di Trump avevano sollecitato i giudici supremi a riesaminare rapidamente la sentenza, inserendo il caso nel calendario della nuova sessione che comincerà a ottobre. Nel frattempo sia Trump sia i suoi alleati hanno lanciato un duro avvertimento ai giudici supremi, sostenendo che il blocco dei dazi potrebbe provocare una “catastrofe economica”.