Saranno acquisiti anche i Dna delle gemelle Cappa, di Marco Panzarasa, amico di Alberto Stasi, di Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti, tutti e tre amici di Marco Poggi e Andrea Sempio, oltre a quelli del medico legale e di inquirenti e investigatori della prima inchiesta. Lo ha deciso la gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, conferendo l’incarico ai periti per il maxi incidente probatorio su tutte le analisi genetiche. L’estensione dei prelievi a queste persone, tutte non indagate, servirà alle comparazioni con le tracce che saranno repertate.
I tempi sono lunghi per chiudere la nuova indagine sul caso Garlasco. Il prossimo 17 giugno l’appuntamento è a Milano per iniziare a lavorare su quale sarà il modo di procedere all’analisi delle due tracce parziali di Dna maschili trovate sulle unghie della vittima Chiara Poggi e come procedere all’analisi degli oggetti mai analizzati trovati nella spazzatura, tra cui un fruttolo, una scatola di biscotti e un brick del té, usati per la colazione del 13 agosto 2007.
Ci vorranno ufficialmente almeno tre mesi per il deposito dei risultati ufficiali sul Dna trovate sulle unghie della vittima – verrà comparato con l’indagato Sempio e con quelli maschili chiesti dal giudice -, sugli oggetti poi bisognerà scegliere se cercare le impronte o il Dna: i reagenti sono diversi a seconda della ricerca e il reagente finisce per ‘contaminare’ l’oggetto, spiegano i genetisti. Un elemento che rende impossibile una doppia ricerca sullo stesso punto dell’oggetto e che potrebbe essere ovviato (ipotesi tutta da verificare) tagliando il reperto, nonostante il rischio di perdere eventuali elementi presenti.
“Questa valutazione – è certo l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi – verrà fatta con trasparenza da parte di tutti come è sempre stato in questa vicenda, quindi in contraddittorio: ci sarà il perito e i vari consulenti che decideranno oggetto per oggetto”. Si tornerà in aula, davanti al gip di Pavia, il prossimo 24 ottobre.