“Sono innocente, prima di rispondere devo però consultarmi con l’avvocato e parlare con il Consolato Americano”.
Francis Kaufmann, principale sospettato per la morte della piccola Andromeda e di sua madre, Anastasia Trofimova, di fronte ai magistrati romani si avvale della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio in video-collegamento dal tribunale di Larissa, in Grecia, dove l’uomo è detenuto con l’accusa di duplice omicidio.
Il 46enne americano si è quindi avvalso della facoltà di non rispondere nell’ambito di un atto istruttorio richiesto dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal pm Antonio Verde tramite un Ordine europeo di indagine (Oei) a cui era presente anche il giudice istruttore locale.
A piazzale Clodio erano presenti anche gli uomini della Squadra Mobile di Roma. Domani, intanto, è prevista l’udienza davanti alla Corte d’Appello greca che dovrà esaminare la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane.
Gli ultimi aggiornamenti sul caso
Francis Kaufmann, si è appreso nei giorni scorsi, dormiva assieme a Anastasia Trofimova e sua figlia all’interno di Villa Pamphili almeno nei quindici giorni precedenti all’uccisione della donna. Lo hanno accertato gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, analizzando le celle e i tabulati del telefono del californiano.
Dalle verifiche è emerso che i tre si recavano poi nella zona del mercato di San Silverio per lavarsi e fare colazione. Chi indaga colloca tra il 3 e il 4 giugno la morte di Anastasia alla luce del fatto che da quei giorni in poi il telefono di Kaufmann risulta spento.
Il 3 giugno Kaufmann era stato protagonista di una lite violenta all’interno dello Starbucks di piazza San Silvestro, nel centro della Capitale. In quell’occasione, racconta il titolare dell’esercizio, Kaufmann aveva avuto una lite violenta con un altro uomo. È quanto emerge da una informativa dei carabinieri trasmessa alla procura di Roma. “L’aggredito aveva già un cerotto su una tempia”, ha riferito l’uomo ai carabinieri, sottolineando di aver chiesto a un dipendente di contattare alcuni poliziotti a Largo Chigi, a poca distanza. Tuttavia, gli agenti avrebbero risposto che erano impegnati in altro servizio e non potevano intervenire.
Nel locale, insieme a Kaufmann, c’erano anche Anastasia, 28 anni, e la piccola Andromeda. Le telecamere interne hanno confermato la loro presenza. Dopo l’aggressione, l’uomo si sarebbe alzato tranquillamente, lasciando il locale in direzione piazza del Popolo con la compagna e la bambina.
L’uomo, che si era appropriato del nome Rexal Ford ma anche di quello di Matteo Capozzi, è detenuto in Grecia in attesa dell’estradizione a cui si è opposto.