Il primo impegno dopo la Pasqua è il Premier Time in Parlamento. Giorgia Meloni sarà il 23 a Palazzo Madama per rispondere alle domande dei senatori, occasione sollecitata più volte dall’opposizione. Poi l’ottantesimo anniversario della Liberazione la vedrà di mattina all’Altare della Patria a fianco di Mattarella. Poi 3 giorni tra Uzbekistan e Kazakistan in visita ufficiale per partecipare al vertice tra Italia e Asia centrale. L’impegno principe delle prossime settimane resta però la preparazione dell’annunciata visita di Trump e soprattutto il lavoro diplomatico per ospitare a Roma l’eventuale incontro tra il presidente USA e l’Unione europea sui dazi. Tutto ancora nel vago, la Casa Bianca valuterà, e con la perplessità anche di Bruxelles, un luogo e un format
La missione a Washington e il colloquio romano con J.D. Vance hanno comunque riaperto la porta al dialogo un risultato che ha visto sull’altro piatto l’Italia impegnarsi su più fronti. Nello Studio Ovale Meloni ha tenuto il punto sull’Ucraina ma anche ribadito, nel comunicato finale, che per cercare la pace giusta e duratura si affida alla leadership di Trump, nonostante la conclamata e ribadita disistima verso Zelensky. Poi la “web tax”, sì alla richiesta USA di modifiche su quello che finora era stato invece un punto fermo per Roma e Bruxelles. Il governo poi sosterrà, in risposta alla via della seta cinese, la via del cotone promossa dagli Stati Uniti tra Medioriente e India. Porterà le spese militari al 2% del Pil pur sapendo già che non basterà. Aumenterà gli acquisti di gas Usa anche se più costoso. Più gli investimenti: 10 miliardi annunciati da Meloni da parte delle nostre imprese.