A Novi Sad, nel nord della Serbia, è ancora in corso la grande manifestazione antigovernativa, con migliaia di studenti, professori, giovani e tanti normali cittadini che in vari cortei hanno raggiunto e bloccato per alcune ore i tre ponti sul Danubio. Uno di essi che resterà bloccato e presidiato per tutta la notte fino alle 15 di domani. L’occasione della nuova prova di forza degli studenti è l’anniversario dei tre mesi trascorsi dal crollo di una tettoia alla stazione della città il primo novembre con un bilancio di 15 morti. Sciagura attribuita all’incuria e agli scarsi controlli frutto della corruzione. nelle alte sfere di governo.
Gli studenti chiedono giustizia con l’individuazione di tutti i responsabili del tragico incidente.
A Novi Sad sono giunti nella notte e stamane gruppi di manifestanti che hanno raggiunto il capoluogo della Voivodina provenienti da Belgrado e altre località della Serbia. Centinaia quelli che hanno percorso gli 80 km fra la capitale e Novi Sad in bicicletta, moto e anche a piedi. In appoggio agli studenti anche gruppi di agricoltori che sono sfilati in corteo a bordo di trattori, unitamente a esponenti del mondo artistico e culturale, solidali con le proteste contro quella che viene denunciata come corruzione dilagante nella politica e nell’amministrazione.
Fra i dimostranti anche alcuni dei leader dell’opposizione politica – Dragan Djilas, Marinika Tepic, Radomir Lazovic Milos Jovanovic, Milos Parandilovic. Tanti i cartelli e striscioni con slogan contro governo, presidente e i vertici delle varie amministrazioni pubbliche. ‘No alla corruzione’, ‘Vogliamo giustizia’, ‘Via i ladri e i corrotti’, alcuni degli slogan scanditi dai dimostranti, che in vari punti della città organizzano sit in, con musiche, canti e cori popolari. Compresa l’immancabile ‘Bella Ciao’, molto nota e amata in tutti i Paesi dell’est Europa ex socialista, che i manifestanti hanno cantato in un corretto italiano.
Gli studenti sostengono che non sono state ancora accolte le loro richieste, cosa invece smentita dalle autorità secondo cui sono stati pubblicati tutti i documenti relativi ai lavori di restauro della stazione, sono stati indagati i responsabili delle violenze contro gli studenti, sono stati rilasciati i dimostranti arrestati ed è stato disposto l’aumento del 20% del bilancio a favore di Università e istruzione superiore. La polizia, presente in forze intorno alle zone interessate dalla protesta, si limita a monitorare la situazione senza intervenire, con le autorità che hanno messo in guardia tuttavia da provocazioni e atti di violenza, che saranno stroncati con il massimo vigore.