“Non volevo finisse così, ho reagito d’istinto perché non ce la facevo più”. Di fronte al giudice, Sandrino Spingardi si è detto “pentito”. Il 71enne, ex idraulico, ha parlato durante l’udienza di convalida dell’arresto, al tribunale di Pesaro. Nessuna sorpresa: il gip ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere, a Villa Fastiggi, dove viene sorvegliato a vista perché potrebbe tentare il suicidio, come ha già provato a fare la notte del delitto. Spingardi, reo-confesso per l’omicidio a Marotta di Mondolfo di Griselda Cassia Nunez, 44 anni, ha confermato il movente della musica troppo alta.
Stando al suo racconto, la cognata organizzava spesso feste nella casa adiacente alla baracca in cui viveva Spingardi: il rumore, assordante, lo esasperava. Avevano già litigato più volte per questo. L’ultima venerdì sera, quando l’uomo – di fronte all’ennesima festa, stavolta tra bambini – ha sparato almeno quattro volte, uccidendo la cognata e ferendo al volto la figlia di lei, Kenia.
Spingardi, incensurato, ha invece negato che tra loro ci fossero pregresse tensioni per motivi economici. Difeso dall’avvocato Aldo Rocco Nocito, deve rispondere di omicidio volontario aggravato e tentato omicidio. Domani intanto verrà dato l’incarico per l’autopsia: al termine dell’esame, si potranno tenere i funerali.
Sta invece meglio Kenia, dimessa dall’ospedale di Torrette. Ora è in quello di Fano insieme alla figlia di 5 anni, assistite dai loro familiari e dal servizio di supporto psicologico.
Ha ucciso la cognata, convalidato arresto. L’assassino in aula: “Mi pento, la musica mi esasperava”
Di Sala Notizie2 min di lettura
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