Nell’ultima puntata stagionale di “FarWest”, il programma condotto da Salvo Sottile in onda su Rai3, si parla del pestaggio subito dal personal trainer Cristiano Iovino dopo un litigio in discoteca. Ci sono nuove testimonianze tra cui quella del bodyguard presente nella sera incriminata e un testimone di eccellenza che rivela nuovi particolari sul presunto pestaggio.
Il caso Iovino
Finito sotto indagine per la rissa avvenuta al The Club di Milano e il successivo pestaggio del personal trainer, Fedez, riconosciuto da due testimoni, è stato iscritto nelle scorse settimane nel registro degli indagati dalla Procura di Milano per rissa, lesioni e percosse in concorso.
Dalle immagini del video dell’aggressione di gruppo di via Traiano, a Milano, acquisito dagli investigatori e dalle testimonianze dei due vigilantes del palazzo, sembrerebbe che il rapper sia stato il primo a scendere dall’auto e ad accendere la rissa, poi sarebbero scese altre cinque persone che avrebbero accerchiato e picchiato il personal trainer, Cristiano Iovino. Le immagini saranno integrate con le testimonianze dei vigilantes presenti sul posto. La dinamica dell’episodio dello scontro tra Fedez e Iovino, così com’è stata immortalata dalla telecamera, non lascia intendere che ci sia stata una discussione sul posto tra i due, piuttosto una spedizione punitiva, fanno notare gli investigatori.
La replica del rapper milanese: “Io non c’ero. Se non ci fosse il mio nome non ci sarebbe notizia”
“Se non ci fosse il mio nome non ci sarebbe notizia”. Così Fedez replica al Salone del Libro di Torino, prima dell’incontro sulla salute mentale, a proposito del caso del pestaggio del personal trainer dei vip Cristiano Iovino. “Io non c’ero, e dalla telecamera non si vede niente” ha detto il rapper. “Si parla di 9 persone che hanno massacrato una persona, tutti ultrà del Milan. La persona viene aggredita, arriva l’ambulanza — ha ricostruito — ma non viene portata in ospedale. Tutti parlano di un massacro, ma se questa persona non è stata portata in ospedale non c’è un referto medico e non ha denunciato, di cosa stiamo a parlare? Oltretutto poco dopo è andato a ballare a Ibiza… Se non ci fosse il mio nome in mezzo non ci sarebbe la notizia”.
La ricostruzione dei fatti
La vicenda è avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso in due momenti diversi. Tutto è cominciato nella discoteca ‘The Club’ di largo La Foppa, a Milano, dove intorno alle 3 è scoppiata una rissa, nella quale sarebbe rimasto coinvolto Fedez insieme ad altri componenti della comitiva che si trovavano nel privée. Poco più tardi, davanti al suo appartamento milanese, il personal trainer, mentre stava rincasando, è stato aggredito e picchiato a calci e pugni da un gruppo di persone davanti City Life di via Traiano a Milano.
Com’è noto, Iovino non ha presentato querela e anzi avrebbe siglato un accordo economico con Fedez o il suo entourage. Per procedere con i reati di lesioni e percosse sono necessari la querela e il referto medico da parte della persona offesa, in questo caso Iovino, che tuttavia aveva rifiutato il trasporto in ospedale, non avrebbe collaborato alle indagini. Nei giorni scorsi i legali dei due hanno raggiunto un accordo e il trainer ha rinunciato a presentare querela. Se la denuncia non sarà depositata entro luglio le accuse di lesioni e percosse cadranno automaticamente. Rimarrebbe quella per rissa, procedibile d’ufficio, ma ancora tutta da valutare.
La vicende sui social
Fedez anche dopo la rissa al The Club non ha comunque esitato ad esporsi, con un intervento al Salone del Libro di Torino, che gli ha procurato critiche e haters tanto che sua madre, Annamaria Berrinzaghi, che è anche la sua manager, non le ha mandate a dire a chi critica il figlio. Su Instagram ha postato il significato della parola ‘invidia’, commentando ‘”Deve essere brutto gioire della disgrazie altrui. Che tristezza”. Oltre ai problemi con la giustizia, nei giorni scorsi il 34enne era stato anche al pronto soccorso per problemi di salute per i quali aveva dovuto annullare la sua partecipazione al nuovo programma Rai di Alessandro Cattelan.
Le polemiche sulla beneficenza: “Lavatrice reputazionale”?
Ma il Caso Iovino non è l’unica ombra. Nell’inchiesta di FarWest si parla anche delle attività di beneficenza del rapper. Due gli episodi contestati: nel 2016 l’Italia centrale è scossa da un tremendo terremoto che distrugge la cittadina di Amatrice. Fedez e gli artisti di Newtopia annunciano la devoluzione del 100% dei guadagni dai singoli “Vorrei ma non posto” e “Andiamo a comandare” alle vittime. Fonti di Lucarelli dicono che le donazioni sarebbe ammontate a “poche migliaia di euro” donati. Nel 2019 invece Fedez avrebbe fatto beneficenza tramite la vendita del libro Quando sarai grande alla Heal onlus, che promuove la ricerca sui tumori cerebrali infantili.
L’inchiesta di FarWest, è stata aggiunta ai preferiti da Chiara Ferragni, mentre Fedez ha precisato che “esistono enti a tutela dei consumatori che sanciscono se la comunicazione è stata fatta correttamente o scorrettamente. E nessun tribunale mi ha detto che io ho sbagliato quella attività. Sono stati donati dei soldi. Né l’Antitrust, né altro ente ha mai detto nulla. Magari dono più di quello che vendo. Ho donato 15 mila euro. Mi sembra abbastanza lampante quello che si sta cercando di fare, ovvero rovistare in tutte le mie attività di beneficenza cercando di trovare il pelo nell’uovo. L’attività è stata fatta, i soldi sono stati donati e né l’Antitrust né nessun altro tipo di ente ha mai detto nulla”.