La presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, ha ricordato che “la presente inchiesta non è sorta per iniziativa della Commissione ma scaturisce dalle sollecitazioni, con carattere di urgenza, che Melillo e Cantone hanno ritenuto di rivolgere alla Commissione”, in apertura dell’audizione di Emiliano Fittipaldi, direttore del quotidiano ‘Domani’, nell’ambito del filone di inchiesta sull’inchiesta di Perugia. “È opportuno precisare che non è la prima audizione di un giornalista in questa Commissione”, ha continuato Colosimo aggiungendo che non c’è “nessun motivo di interrogatorio”.
“Noi ufficialmente non abbiamo avuto nessun avviso di garanzia, l’invito a comparire è stato mandato a Striano (il finanziere coinvolto nelle indagini ndr), non a noi”, ha affermato Emiliano Fittipaldi ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia. ”Non abbiamo avuto nessun tipo di interlocuzione ufficiale con Cantone (procuratore di Perugia ndr). La presidente mi ha chiamato qui e io non sono nemmeno indagato”, sottolinea Fittipaldi aggiungendo che “noi non siamo stati ancora ufficialmente convocati né avvertiti dell’indagine sui nostri cronisti”.
“Si è parlato di questa inchiesta con definizione giornalistica dossieraggio e mi ha colpito in negativo”. Continua Fittipaldi, “dossieraggio vuole dire costruire dossier su persone a fini di ricatto” e si è usato questo termine mentre ancora sono in corso le indagini. Il direttore di Domani ha detto di aver fatto solo “complimenti” ai giornalisti e “non intendo cambiare nessuna organizzazione del lavoro visto che il frutto sono notizie di interesse pubblicate su un giornale libero. Domani ha fonti come tutti i giornalisti”. Il problema etico ci sarebbe se inventassimo notizie diffamando, non è stato mai diffamato nessuno e abbiamo sempre raccontato cose vere”.
Fittipaldi poi specifica: in questa vicenda giudiziaria “siamo disposti ad arrivare eventualmente fino alla Cedu”. “Striano non faceva parte della nostra redazione e non aveva rapporti con altri giornalisti se non con quelli individuati. Se abbiamo altri Striano? Può darsi, ma non sono persone che fanno accessi abusivi, abbiamo persone a cui quotidianamente i giornalisti di tutta Italia chiedono verifiche per vere informazioni. Ma non facciamo gossip. L’inchiesta sui soldi di Crosetto ad esempio è partita da me e non da Striano. Alcune fonti all’interno di Leonardo ci hanno chiamato per fornirci cifre sui suoi guadagni”, ha aggiunto Fittipaldi. Il direttore del Domani, ha anche spiegato che l’editore Carlo De Benedetti, “il quale ha fondato questo giornale nel 2020, nulla sapeva di questa vicenda fino ad agosto scorso e non sa chi sia Striano e Laudati, così come non li conoscevo io. Lui è un editore libero e liberale e il nostro lavoro non ha mai condizionato il nostro lavoro“.
“Nessun rapporto” con Giovanni Russo, ex procuratore Dna, e con Federico Cafiero de Raho, ex procuratore nazionale Antimafia e oggi vicepresidente della Commissione Antimafia e deputato M5s. Ha affermato Emiliano Fittipaldi rispondendo a una domanda del senatore Fratelli d’Italia, Maurizio Gasparri. Gasparri ha poi parlato di “meccanismo anomalo e malato su cui la Commissione deve agire”. “Siete garantisti, ma in questo caso specifico lo siete stati un po’ meno. De Benedetti non è indagato, non ha nulla a che fare con questa indagine”, sottolinea Fittipaldi nella replica.