Sono sessantadue le medaglie consegnate a medici, professori, scienziati, militari, associazioni, volontari, missionari, dal presidente Mattarella e dal ministro Schillaci durante la cerimonia di conferimento delle ricompense ai ‘Benemeriti della salute pubblica’ e al ‘Merito della sanità pubblica’ al Quirinali.
Tra i nomi spiccano quello di Barbara Capovani, la psichiatra di Pisa uccisa da unsuo ex paziente due anni fa, il generale Figliuolo in prima linea durante l’emergenza Covid, Pietro Bartolo, medico di Lampedusa che si è occupato del soccorso dei migranti, il virologo Roberto Burioni, per il suo “impegno a difesa della scienza e nella promozioni delle vaccinazioni e il professore Gino Gerosa, ordinario di chirurgia cardiaca presso l’università di Padova. “Una passione, quella della psichiatria, nata nell’infanzia ein cui aveva sempre creduto e dato tutta se stessa, con un’attenzione particolare ai meno fortunati e agendo, mai per interesse personale, ma solo ed esclusivamente con l’idea e la preoccupazione di fare stare bene i suoi pazienti”, si legge nella motivazione della medaglia ‘alla memoria’ per Capovani-ritirata dal marito della dottoressa. Il riconoscimento a Figliuolo è invece motivato “per l’encomiabile operato, la competenza e la determinazione nell’assunzione delle necessarie decisioni per la tutela della salute pubblica al fine di fronteggiare la complessa fase emergenziale dovuta alla pandemia nonché per aver posto l’Italia ai primi posti a livello mondiale per la risposta vaccinale all’emergenza pandemica”. Accanto a nomi noti, ci sono poi realtà e storie meno conosciute: come quella del dottor Gianluigi Andrea Piegari, cheha rivenuto una medaglia di bronzo ai benemeriti della salute pubblica, anch’essa alla memoria. Era un “medico che operava sulle ambulanze del 118, deceduto nel settembre 2021, contraendo il virus da Covid – 19 a seguito di un intervento di emergenza su un paziente colpito da infarto, e anch’esso contagiato. Si è distinto per aver salvato vite umane e anteposto la salute dei pazienti che soccorreva alla propria vita”, si legge.
Una medaglia d’oro al merito della sanità pubblica’ è stata assegnata alla Città di Padova, “per i valori espressi nel campo sanitario e didattico durante la Grande guerra”, e un’altra medaglia d’oro all’Associazione volontari Mission hospital Cottolengo Chaaria Kenya ora fondazione Davida onlus, composta da “volontari altamente specializzati che operano ininterrottamente dal 1998, nel campo sanitario ed educativo presso le missioni in Africa e attualmente anche in diverse realtà cottolenghine in Italia”.