Dal Consiglio dei ministri arrivano anche, in un ddl specifico, interventi sull’inquadramento giuridico, economico e previdenziale dei magistrati onorari. Riguardano le condizioni e le ore di lavoro; il regime professionale, la disciplina dei permessi, della previdenza o dei congedi. Sono queste alcune delle modifiche introdotte dal disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, recante “Modifiche alla disciplina della magistratura onoraria del contingente a esaurimento”, ossia i magistrati onorari già in servizio alla data di entrata in vigore del d.lgs.116/2017. Con il provvedimento, si procede ad una complessiva ‘messa a sistema’ della figura del magistrato onorario, risolvendo i profili di criticità emersi dalla procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia nell’estate del 2021. Per la Commissione, infatti, i giudici onorari “Non godevano della protezione offerta dal diritto del lavoro dell’Ue e risultavano penalizzati dal mancato accesso all’indennità in caso di malattia, infortunio e gravidanza”.
Con il provvedimento licenziato dal Cdm vengono disciplinate in modo chiaro le “regole di ingaggio” della magistratura onoraria che presta da molti anni la propria attività in favore dell’amministrazione della giustizia. Fissando in modo preciso i doveri e i diritti, tra i quali la previsione di un orario massimo settimanale (di 36 o 16 le ore di lavoro a settimana, a seconda del regime esclusivo o meno), l’estensione di importanti tutele assistenziali relative a malattia e maternità e al trattamento di
fine rapporto”.