Il primo faccia a faccia fra Stati Uniti e Russia dopo tre anni di silenzio va in scena nel palazzo della famiglia reale in Arabia Saudita. Il paese è tornato fortemente al centro della diplomazia internazionale con le elezioni a presidente di Donald Trump. Tra flash e telecamere a sedersi al tavolo dei negoziati la delegazione statunitense guidata da Marco Rubio affiancato dal consigliere per la sicurezza nazionale Waltz e dall’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff, di fronte la rappresentanza russa con il ministro degli Esteri Lavrov e il consigliere presidenziale Yuri Ushakov. Focus dell’incontro la fine della guerra in Ucraina e la preparazione di un vertice Trump-Putin che si terrà probabilmente ancora in Arabia Saudita. Convitati di pietra l’Ucraina, da quasi tre anni in guerra, e l’Europa esclusa dai negoziati già sabato a Monaco dall’inviato americano Kelogg, intervento stemperato poi dal segretario di stato Rubio, che ripete: Ucraina ed Unione Europea saranno coinvolte successivamente. Il presidente Zelensky, che è atteso a Ryiad domani, non ha in programma contatti diretti con i negoziatori oggi al tavolo e ripete che non accetterà mai un accordo di pace raggiunto senza coinvolgere Kiev. Lo rassicura da Bruxelles e l’inviato per l’Ucraina Kelloggs, che il 20 febbraio sarà a Kiev: nessuno imporrà decisione a una nazione sovrana.
Il primo faccia a faccia fra Stati Uniti e Russia dopo tre anni di silenzio
Di Sala Notizie2 min di lettura
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