“Si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso”, ha detto il ministro dell’Economia Giorgetti.
La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. La nuova versione del taglio del cuneo fiscale manterrà inalterati i vantaggi attuali per i redditi fino a 35mila euro, ottenendoli però con un nuovo mix fra tagli contributivi e aumenti alle detrazioni sul lavoro dipendente (dai 20mila euro di reddito in su) e aggiungerà un decalage per chi guadagna fra 35mila e 40mila euro. Per l’Irpef a tre aliquote l’intervento è in due tempi: per ora è certa la replica dell’assetto attuale, ma la seconda aliquota (per i redditi fra 28mila e 50mila euro) potrebbe scendere dal 35 al 33% se il concordato darà le coperture sufficienti: una norma gancio è nel decreto fiscale collegato alla manovra, ma per completarla mancano 1,5 miliardi.
Le aliquote in vigore nel 2024 sono: aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro; aliquota del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro; aliquota del 43% per i redditi che superano 50.000 euro.