“Sono contento che la giustizia italiana abbia aperto un’inchiesta e spero che trovino i colpevoli e che si arrivi a un processo, come e’ giusto che sia”. Così al Tg1 Elie, l’ebreo francese aggredito domenica insieme al figlio di 6 anni in un autogrill di Lainate, nel milanese. Rientrato a lavoro nel suo negozio di Parigi Elia racconta al corrispondente della Rai, Gennaro Sangiuliano, i tragici momenti dell’aggressione: “Mi hanno atteso all’uscita della toilette, mi hanno levato le mani contro, sono caduto per terra e hanno approfittato per colpirmi con i calci”. “Ho ricevuto moltissimi messaggi d’odio antisemiti – ha aggiunto Elia – messaggi in cui si diceva che avrei dovuto avere un numero tatuato sul braccio. Anche in Francia ci sono molti atti antisemiti, soprattutto durante le manifestazioni che loro chiamano manifestazioni di sostegno alla Palestina”. Infine Elia ha espresso la volontà di voler ritornare in Italia: “Sì, tornerò in Italia con orgoglio”.
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