Avrebbe messo in piedi “un sofisticato sistema societario, creato ad hoc al fine di collocare in Italia, attraverso una folta rete di agenti, diverse tipologie di prodotti finanziari, come polizze assicurative sulla vita, strumenti finanziari derivati, servizi di investimento in un fondo lussemburghese, in assenza delle prescritte autorizzazioni per operare fuori sede, nei confronti di imprenditori del Nord Italia in possesso di ingenti patrimoni mobiliari”. È quanto emerso dalle indagini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, in un’inchiesta della Procura di Milano, che ha portato all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo da circa 18 milioni di euro a carico di una persona residente in Svizzera, “fondatore di un gruppo societario ed amministratore di alcune società elvetiche”. È Daniele Migani, il cui nome è emerso nei mesi scorsi.
I reati al centro dell’inchiesta sono “truffa, abusiva attività finanziaria svolta sul territorio dello Stato” e, come si legge in un comunicato del procuratore Marcello Viola, “omessa presentazione della dichiarazione dei redditi”.
Tra le vittime della presunta truffa finanziaria sugli investimenti, che avrebbe messo in atto il broker, ci sono anche la cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, il figlio ed ex presidente del Consiglio di Gestione della Siae, Filippo Nicola Sugar, e una serie di imprenditori.
Luca Cordero di Montezemolo aveva chiesto a Migani e a un altro broker un risarcimento da 50 milioni di euro, citandoli in giudizio a Londra. Tra le presunte vittime del broker, che avrebbero perso soldi seguendo le sue indicazioni su investimenti finanziari, ci sarebbe anche il designer di auto Giorgetto Giugiaro, oltre ad altri imprenditori di vari settori, tra cui farmaceutico e moda.