Dopo quattro giorni di chiusura, il popolare centro termale Blue Lagoon di Grindavik ha riaperto. L’autorizzazione a riprendere le attività è arrivata dal capo della polizia della regione.
Centinaia di visitatori hanno approfittato dell’occasione per godersi uno spettacolo unico: farsi un bagno osservando il cratere in eruzione sullo sfondo.
“Venendo qui siamo riusciti a vederlo, ma non mi aspettavo di vederlo al Blue Lagoon. È già un bel resort, ma vedere la lava fuoriuscire con una birra in mano nell’acqua calda è stato davvero pazzesco”, ha detto ad Associated Press Cameron Pacileo, un turista della Carolina del Nord.
La decisione di autorizzare la riapertura del centro termale, affermano le autorità, si è basata sul fatto che l’eruzione è stabile da giorni, e non minaccia la zona.
Quella di mercoledì è stata la quinta eruzione e la più potente da quando, a dicembre, il sistema vulcanico Svartsengi sulla penisola di Reykjanes si è risvegliato dopo 800 anni.
La fessura, da cui sono sgorgati livelli record i lava, è cresciuta fino a raggiungere una lunghezza di 3,5 chilometri .
La scorsa settimana l’attività ha nuovamente minacciato Grindavik e ha portato all’evacuazione del centro termale.
L’Islanda, che si trova sopra un ‘hot spot’ vulcanico nell’Atlantico settentrionale, è soggetta a eruzioni regolari. La più devastante, in tempi recenti, è stata quella dell’Eyjafjallajokull nel 2010 che ha sprigionato enormi nubi di cenere nell’atmosfera portando, allora, alla chiusura dello spazio aereo in Europa.