L’Italia ha registrato cali di tutti gli indicatori di produttività nel 2023. Lo attesta l’Istat. In particolare la produttività del lavoro vede una “forte riduzione” del 2,5%, diffusa a tutti i settori inclusa l’industria, che segue un lungo periodo di crescita lenta, con un incremento medio dello 0,5% tra il 2014 e il 2023. La media europea, negli stessi anni, è stata di una crescita della produttività del lavoro dell’1,1%.
Il calo, effetto di un aumento delle ore lavorate maggiore del valore aggiunto, è spiegato dalla riduzione della produttività totale dei fattori (Ptf, -2,5% nel 2023) che riflette il progresso tecnico.
Nel 2023 la crescita del valore aggiunto dei settori che producono beni e servizi di mercato (+0,2%), misurata in volume, è in marcata decelerazione rispetto al 2022 (+6,2%). Il tasso di crescita del capitale (+1,1%) è invariato rispetto al 2022, mentre rallenta l’incremento dell’input lavoro, misurato in ore lavorate, che passa dal 5,2% del 2022 al 2,7% del 2023. In flessione risultano invece tutti gli indicatori di produttività.
Anche la produttività del capitale cala, dello 0,9%, nel 2023 per effetto del “modestissimo aumento” del valore aggiunto (+0,2%), associato ad un incremento dell’input di capitale dell’1,1%. Si riduce, al tempo stesso, l’intensità di capitale rispetto alle ore lavorare.
Alla flessione della produttività del lavoro contribuiscono in modo diverso i vari settori, dove le ore lavorate crescono più del valore aggiunto. In altri termini, c’è più lavoro ma è più povero.
Il contributo negativo maggiore viene dalle attività del commercio, trasporti, alberghi e pubblici esercizi, per 0,9 punti percentuali. Seguono gli impatti negativi dell’industria in senso stretto, di 0,7 punti percentuali, e delle attività finanziarie e assicurative, di 0,6 punti. Al contrario, i settori con un contributo positivo alla produttività del lavoro sono le costruzioni (+0,3 punti percentuali), l’agricoltura e le attività degli altri servizi (+0,1 punti).
La diminuzione della produttività del lavoro registrata in Italia nel 2023 è molto superiore a quella della Germania (-0,3%) e a quella media nell’Ue (-0,4%). La Francia e la Spagna, invece, per l’Istat, “hanno segnato una discreta dinamica positiva della produttività del lavoro, con un aumento rispettivamente dell’1,5% e dello 0,8%”.