“Non c’entriamo nulla, vogliamo bene a quella bambina. Abbiamo anche provato a farle avere i documenti per regolarizzarla e avevamo una delega dalla madre per occuparcene. Questa è la verità”.
Questa la dichiarazione fatta al quotidiano ‘La Stampa online’ dall’uomo accusato di aver custodito, in un alloggio alla periferia nord di Torino, la bimba portata in una busta della spesa in nave dal Marocco in Italia a ottobre, dopo che la madre naturale, secondo l’accusa, l’aveva ceduta a una coppia, ora accusata di avere introdotto illegalmente la piccola, quando aveva due mesi.
L’uomo invece, meccanico e commerciante d’auto originario del Marocco e che vive in città da trent’anni, insieme alla moglie è accusato di favoreggiamento. I due si sarebbero presi cura della piccola, fino a quando non sono intervenuti gli uomini della squadra mobile della polizia. “Non sapevo niente della sua storia, se no non avrei accettato di tenerla con noi nemmeno per un giorno”, spiega, raccontando la sua versione dei fatti anche in un video. “Quella bambina mi manca, non riesco a dormire da quando me l’hanno portata via. Pensano che siamo stati noi a rapirla, invece abbiamo solo fatto un favore alla sua mamma, che lavora in un bar e non poteva occuparsene”, è la versione dell’uomo sul quotidiano.
Le abbiamo comprato tutto: abbiamo speso quasi mille euro tra passeggini, giochi, pannolini. E ora perché non possiamo adottarla noi? Perché non possiamo riaverla qui?”, conclude l’uomo.
Bimba in busta spesa da Marocco in Italia per essere venduta, 18 marzo 2025 (ansa)
19/03/2025
Il viaggio rischioso della piccola
Un viaggio drammatico quello fatto dalla piccola dal marocco all’Italia, che le aveva provocato problemi di salute, tali da dover essere portata in ospedale. Le indagini della polizia di Torino hanno portato al fermo della coppia di coniugi marocchini e all’arresto di altri due connazionali.
I primi, gravemente indiziati di aver introdotto illegalmente dal Marocco la neonata, l’hanno esposta a pericolo per la sua vita. I secondi sono accusati di favoreggiamento personale e sono stati arrestati in flagranza di reato: nella loro casa ospitavano temporaneamente la piccola, che ora sta bene e che era stata ceduta dalla madre alla donna della coppia fermata per essere verosimilmente venduta ad una terza famiglia.