Il fiocco azzurro sul portone e poi, in casa, palloncini colorati e tanti dolcetti sul tavolo attorno al quale erano radunati parenti ed amici. E’ stata una scena surreale quella che si sono trovati davanti gli investigatori della Squadra mobile quando sono arrivati a casa di Rosa Vespa, la 51enne cosentina, sottoposta a fermo insieme al marito, Acqua Moses, di 43, senegalese, per il sequestro di Sofia, la neonata di un giorno rapita a Cosenza. Una “pantomima” l’ha definita la polizia, messa in scena per celebrare quello che, nelle intenzioni della coppia, era l’ingresso in casa del loro primo figlio, Ansel, in realtà sottratto in una clinica.
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