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Home » La Corte dei Conti decide oggi sul destino del ponte sullo Stretto
Politica

La Corte dei Conti decide oggi sul destino del ponte sullo Stretto

Di Sala Notizie29 Ottobre 20253 min di lettura
La Corte dei Conti decide oggi sul destino del ponte sullo Stretto
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La Corte dei Conti decide oggi sul destino del ponte sullo Stretto

Per il ponte sullo Stretto quella di oggi sarà una delle giornate più importanti da quando il governo, e il ministro Salvini in particolare, lo hanno voluto riproporre. La sezione di controllo sugli atti del governo della Corte dei Conti dovrà decidere se approvare o meno la delibera del Cipess dello scorso agosto, che ha dato via libera a al gigantesco progetto infrastrutturale e che impegna 13,5 miliardi di euro di denaro pubblico.

I molti dubbi della Corte
La delibera del Cipess (il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) non arriva sul tavolo dei magistrati contabili sotto i migliori auspici: il magistrato delegato, Carmela Mirabella ha evidenziato una lunga serie di dubbi. A partire da quelli sulla competenza dell’organo che ha deliberato il via libera, il Cipess, ritenuto un organismo che ha agito in modo “politico”; sulla coerenza tra il quadro economico e le coperture pluriennali e poi sul rispetto delle norme ambientali e sulle regole europee sul superamento del 50% del costo iniziale, passando per il mancato coinvolgimento in fase di valutazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell’Autorità dei trasporti. “La politica si è sostituita ai soggetti competenti”, ha sintetizzato la consigliera Mirabella.

e l’ottimismo di Salvini
Matteo Salvini, che del progetto ha fatto una bandiera politica, ha mostrato ottimismo: “La Corte dei Conti verifichi pure, ma i cantieri devono partire a novembre”. Anche la società Stretto di Messina Spa, rinata nel 2023, ha assicurato che tutti i documenti richiesti sono stati forniti “in modo puntuale”.

I rischi di una forzatura
La decisione dei magistrati contabili riguardo alla delibera del Cipess è attesa entro giovedì. Se la Corte si dirà soddisfatta dai chiarimenti chiesti al governo e confermerà la legittimità della delibera, questa entrerebbe immediatamente in vigore e Salvini avrebbe avuto ragione ad essere ottimista. Se invece la Corte dovesse ritenere insufficienti le spiegazioni e negare la ‘bollinatura’, il Governo avrebbe due possibilità: o la delibera finisce in un cassetto e questo progetto verrebbe accantonato, oppure in base alle normative vigenti (una norma del 1934), potrebbe forzare la mano e andare avanti comunque. 

In questo caso si aprirebbe un problema politico per Salvini, che dovrà convincere gli altri colleghi di Fratelli d’Italia e Forza Italia ad approvare la spesa da 13,5 miliardi senza il parere favorevole della Corte dei conti. Sarebbe una mossa anche giuridicamente rischiosa: senza il visto di legittimità della Corte si darebbe la stura ad una valanga di ricorsi al TAR, alla Corte Costituzionale, per arrivare alle Corti europee: il progetto verrebbe comunque messo in discussione.

Intanto, a Messina, comitati e associazioni preparano la manifestazione No Ponte del 29 novembre. “Vogliamo dare l’ultima spallata a un progetto di cemento e acciaio che minaccia i nostri territori da troppi anni”, dicono gli organizzatori.

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