Un messaggio diretto alle forze politiche, “Non mi dimetto, andiamo avanti in modo compatto“. Giovanni Toti lo affida all’assessore regionale Giacomo Giampedrone, per la prima volta dall’arresto si confronta personalmente con la maggioranza di centrodestra che lo sostiene. Lo fa nella sua casa di Ameglia, dal 7 maggio scorso è ai domiciliari, coinvolto nella maxi inchiesta che ha terremotato le istituzioni liguri, indagato per falso, voto di scambio e corruzione.
Un lungo intervento politico con il quale si rivendica “l’interesse pubblico in ogni nostra scelta” e la certezza “che la maggior parte dei liguri comprendano e apprezzino il cammino fatto e i risultati raggiunti dal nostro governo”. Sono alcuni degli stralci della lettera il governatore ha consegnato a Giampedrone ieri durante l’incontro autorizzato dalla procura di Genova. La lettera verrà letta martedì prossimo in Consiglio regionale dal capogruppo della Lista Toti Alessandro Bozzano.
Il presidente di Regione, sospeso dalla carica, non può uscire, telefonare, usare internet, la Procura di Genova ha però autorizzato in via eccezionale un vertice a tre con il suo avvocato Stefano Savi e Giampedrone.
Una prima risposta all’impasse politica che ormai va avanti da 25 giorni, le parole allora sono rivolte soprattutto agli alleati. “Dal lungo confronto – riporta l’assessore – è emersa con forza l’intenzione di andare avanti, alla luce degli importanti risultati ottenuti in questi nove anni di mandato”. E ancora “da qui la decisione di respingere con assoluta fermezza la mozione di sfiducia di martedì prossimo in Consiglio Regionale”. L’avvocato Savi ha invece ribadito che “non è stata ancora depositata l’istanza di revoca della misura, in attesa che il quadro istruttorio si definisca. Una scelta assunta – spiega il suo legale – nella convinzione che il lavoro della Procura terrà nel giusto conto anche le esigenze istituzionali della Regione ”.
E intanto nulla osta anche ad Aldo Spinelli, l’84enne imprenditore e terminalista portuale ai domiciliari a Villa Carrara, a Quarto, potrà ricevere non solo il fratello, ma anche – una volta sola però – tre amici storici, Gianfranco Paneri, Silvano Siri e Massimo Milli: per motivi di salute e per consentirgli, come ha chiesto, di “giocare a carte”.