“Sono molto preoccupata perché mio figlio sta male. Aiutatemi, lui ha bisogno di me e io di lui. Non so cosa fare“: è l’appello della madre di Elanain Sharif, il quarantaquattrenne fermato in Egitto, diffuso attraverso l’ANSA dal legale della famiglia, l’avvocato Alessandro Russo.
“E’ stato messo in carcere appena siamo arrivati in aeroporto” spiega la madre dall’Egitto. “Non posso sapere come sta – ha aggiunto – perché non riesco a parlarci e sono molto preoccupata“. La donna ha spiegato che il “figlio ha subito tre interventi alla schiena, l’ultimo 30 giorni fa a Londra“.
L’accusa che lo trattiene in carcere ad Alessandria d’Egitto sarebbe “di aver pubblicato clip e immagini pornografiche che incitano alla dissolutezza”, Sharif Elanain, detto El Taliani (l’italiano, ndr), 44enne con doppia cittadinanza italiana ed egiziana residente a Terni, fermato nel suo paese d’origine dopo il suo arrivo da Roma.
L’uomo è noto da anni in Egitto per il suo lavoro di attore pornografico. Il caso è seguito con la “massima attenzione” dalla Farnesina dopo la denuncia della mamma che era col figlio al momento del fermo all’aeroporto del Cairo.
Sharif e la madre arrivavano dall’Umbria e, del figlio, la donna non sa più nulla dal 10 novembre scorso, ossia dal giorno dopo un arresto dai contorni tutti da chiarire. L’uomo, comunque, si troverebbe in una struttura nota anche alle autorità italiane.
Elanain Sharif, noto nell’hardcore come Sheri Taliani, vive da alcuni anni a Terni mentre la madre è residente a Foligno ed è sposata con un italiano. “E’ una vicenda che inevitabilmente ci riporta ai casi di Regeni e Zaky – afferma l’avvocato Alessandro Russo, legale della famiglia – sono andati al Cairo dove hanno un appartamento, erano lì per commissioni come avevano fatto tante altre volte ma appena arrivato è stato bloccato e gli hanno sequestrato il passaporto italiano”.
Essendo anche cittadino italiano, Sharif aveva scelto di rientrare in Egitto col passaporto egiziano, e anche per questo è stata più lenta la procedura per una visita consolare. Sui motivi dell’arresto gli elementi sono al momento pochi. “Ciò che ha portato all’arresto non è chiaro, si tratterebbe di qualcosa legato a contenuti su Facebook ma non abbiamo capo di imputazione”, dice l’avvocato.
Già in passato Elanain era stato al centro di polemiche: la sua presenza al Festival Internazionale del Cinema del Cairo nel 2016 aveva suscitato critiche, costringendo la direzione dell’evento a diramare un comunicato per smentire di averlo invitato. Secondo l’emittente al-Arabiya Elanain si sarebbe dedicato alla pornografia dopo una grave crisi psicologica scatenata dalla scoperta del tradimento della sua promessa sposa. Sul sito del quotidiano egiziano ‘ElDostor’ si parla delle indagini della Procura di Giza e di una segnalazione del Dipartimento della morale del ministero dell’Interno che avrebbe “preparato un’imboscata all’interno dello scalo cairota durante l’espletamento delle procedure di ingresso” di Elanain.
Secondo l’avvocato della famiglia all’origine dell’arresto potrebbero esserci contenuti pubblicati sui social dal 44enne e giudicati “immorali” dalle autorità egiziane. Russo ha denunciato i trattamenti ”inumani” subiti da Elanain Sharif durante questa detenzione.
La legge egiziana prevede la reclusione per un tempo non inferiore a due anni e non superiore a 5 anni a chiunque, con un programma informatico, tratti intenzionalmente dati personali altrui per collegarli a contenuti contrari alla morale pubblica o per visualizzarli in modo non conforme alla morale pubblica.