La maestra di un asilo paritario cattolico licenziata per la sua attività su Onlyfans, ha denunciato il padre del suo alunno che, per primo, aveva diffuso le sue foto osé scaricandole dal profilo sulla piattaforma per adulti. E, oltre, all’uomo, la 29enne insegnante di Varago di Maserada (Treviso), ha querelato, quattro giorni fa, tre “haters” che l’avevano pesantemente attaccata sui social.
C’è anche un’altra vicenda che la ragazza, modella e atleta di body building, vuole approfondire attraverso i suoi legali: un video innocente di “posing”, per una gara di bodybuilding, trasferito da qualcuno dal profilo Instagram di Elena e pubblicato in un sito hard. La querelle è emersa a metà dello scorso marzo quando un gruppo di genitori aveva sollevato la questione dell’opportunità che la Maraga continuasse l’insegnamento nella scuola, mentre altre mamme l’avevano difesa ritenendo che non fosse influente sulla sua attività educativa l’occupazione “esterna”.
Dopo un primo momento di imbarazzo, la direzione della scuola aveva deciso di sospendere l’insegnante dall’impiego (era stata assunta con un contratto a tempo indeterminato) e dallo stipendio, contestandole una condotta non in linea con l’impronta religiosa della struttura, e infine licenziandola.
Elena Maraga, diventato un caso nazionale, grazie all’interesse mediatico, aveva visto aumentare notevolmente i suoi follower (oltre 10 mila in un mese) dichiarando di aver guadagnato 30milaeuro in un mese, lavorando 4 ore al giorno, a fronte dei 1.200 euro percepiti dalla scuola per il suo ruolo.
Abbandonata la cattedra, pur continuando nella trattativa per la buonuscita con la scuola che l’aveva licenziata, la 29enne che ai giornali sottolineava di sentire la mancanza dei bambini, ha aperto una sua società per un rapporto con le agenzie del digitale. Nel contempo, ha iniziato a partecipare come ospite vip in serate “speciali” nei locali di lap dance.
La 29enne aveva insegnato per cinque anni nell’asilo trevigiano, rivendicando “di non aver mai fatto mai mancare nulla, come educatrice, né ai bambini né alla scuola“.