“In questi tre anni gli sforzi fatti erano per arrivare a una pace giusta e oggi, grazie a quel lavoro ci sono le condizioni perché se non avessimo supportato l’Ucraina non staremmo parlando di pace, lo ricordo a tutti coloro che dicono che siamo noi, che sono io che ho scatenato la guerra in Ucraina. Abbiamo lavorato perché non ci fosse un’invasione, perché l’Ucraina rimanesse in piedi e avesse le condizioni adeguate per sedersi al tavolo. Siamo arrivati a quel momento e bisogna raccogliere i frutti dei sacrifici”. Così il premier, Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo straordinario. Commentando le frasi di Putin rivolte a Macron chiamandolo “Napoleone”, aggiunge: “Mi pare che siano più manifestazioni verso il proprio pubblico, non mi interessa, mi interessa arrivare a una soluzione”.
“Alla luce dei negoziati per una pace globale, giusta e duratura, l’Unione europea e gli Stati membri sono pronti a contribuire ulteriormente alle garanzie di sicurezza basate sulle rispettive competenze e capacità, in linea con il diritto internazionale, anche esplorando il possibile utilizzo di strumenti di politica di sicurezza e difesa comune (Csdp). Le garanzie di sicurezza dovrebbero essere intraprese insieme all’Ucraina, nonché con partner che condividono gli stessi ideali e con la Nato”. E’ quanto si legge nelle conclusioni del vertice Ue sull’Ucraina, approvate da 26 Stati membri esclusa l’Ungheria. “Il Consiglio europeo ricorda che tutto il sostegno militare nonche’ le garanzie di sicurezza per l’Ucraina saranno forniti nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri e tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri”, si legge ancora nel testo.