Negli Stati Uniti è stato confermato il primo caso umano dopo anni di infestazione da larva mangia-carne, nota anche come Cochliomyia hominivorax o “mosca del Nuovo Mondo”, o mosca assassina. La vittima è una persona che ha viaggiato recentemente in America Centrale, dove la specie è endemica. Il caso ha riacceso l’allarme tra funzionari della sanità e dell’agricoltura, preoccupati per la possibile diffusione del parassita.
Il caso statunitense riguarda una persona del Maryland di ritorno dal Guatemala. La persona è stata trattata e sono state adottate misure di prevenzione, confermano le autorità locali e fonti Reuters.
Che cos’è la larva mangia-carne o “mosca assassina”
L’infestazione umana da larva Cochliomyia hominivorax provoca sintomi molto chiari, spesso dolorosi. La presenza delle larve nei tessuti vivi causa irritazione locale, prurito intenso e dolore, accompagnati da gonfiore e arrossamento. In alcuni casi può comparire febbre, segno di infezione in corso.
Le larve scavano nella carne viva, creando piccoli tunnel simili a quelli di una vite, da cui deriva il nome “vermi-vite” o screw-worm. Si ancorano saldamente nei tessuti mentre si nutrono, causando ulcere e possibili infezioni secondarie se non trattate tempestivamente.
La diagnosi precoce è fondamentale: se identificata rapidamente, l’infestazione può essere trattata con rimozione chirurgica delle larve e terapia antibiotica per prevenire infezioni. In mancanza di intervento, il danno ai tessuti può diventare grave e, nei casi più rari, può mettere a rischio la vita del paziente.
Come si combatte
La minaccia della Cochliomyia hominivorax è seria anche per l’industria zootecnica.Gli Stati Uniti importano ogni anno oltre un milione di bovini dal Messico, e un focolaio potrebbe avere pesanti ripercussioni sul mercato della carne bovina, già sotto pressione per la scarsità di forniture e i prezzi record. Secondo stime del Texas, principale produttore di bestiame, un’epidemia di screwworm potrebbe comportare perdite fino a 1,8 miliardi di dollari tra animali persi, costi del lavoro e spese veterinarie.
Per contrastare il parassita, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) ha installato trappole lungo il confine e inviato ufficiali sul territorio, ma alcuni produttori ritengono che si sarebbe potuto agire prima, aumentando la produzione di mosche sterili.
Le mosche sterili vengono prodotte in apposite strutture, sterilizzate e rilasciate per accoppiarsi con le femmine selvatiche, facendo collassare la popolazione del parassita nel tempo. Questa tecnica aveva già consentito di debellare la screwworm dagli Stati Uniti negli anni ’60.
Anche il Messico ha avviato un progetto da 51 milioni di dollari per produrre mosche sterili e contenere la diffusione del parassita, che può uccidere il bestiame in poche settimane se non trattato.