Mediobanca, “preso atto dell’esito dell’Assemblea, dichiara decaduta l’offerta su Banca Generali“. Lo comunica Piazzetta Cuccia in una nota in cui comunica che la assemblea dei soci ha bocciato l’ops su Banca Generali, la controllata del Leone di Trieste.
Il no alla Ops su Banca Generali arrivato dalla assemblea degli azionisti di Medioanca è l’effetto di “un evidente conflitto di interesse“. A sottolinearlo è l’Amministratore Delegato di Mediobanca Alberto Nagel, nella nota. “Risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”, aggiunge Nagel nella nota.
“Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano”, evidenzia Nagel nella nota in cui Piazzetta Cuccia comunica che la assemblea dei soci ha bocciato l’Offerta pubblica di scambio su Banca Generali.”Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale”, dice Nagel nella nota.
La fumata nera, il no del Gruppo Caltagirone
L’assemblea degli azionisti, riunitasi oggi alla presenza del 78% del capitale, ha bocciato la proposta del consiglio in merito all’esecuzione dell’offerta pubblica di scambio volontario sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. Contrario sostanzialmente il Gruppo Caltagirone, con il 10% del capitale; astenuti il 32%, di cui il 20% di Delfin; 5% Casse Previdenziali italiane (Ensarco, Epam, Forense); il 3% di investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages); 2% Edizione Holding e 2% di Unicredit. A favore il 35%, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da privati.