Le trattative tra Europa e Stati uniti sui dazi non hanno finora portato a risultati. Così le borse europee hanno interrotto il rimbalzo degli ultimi giorni e aperto in ribasso.
Milano, Francoforte e Parigi cedono circa lo 0,8%, Londra lo 0,3%.
Domani la Banca centrale europea dovrebbe tagliare di nuovo i tassi d’interesse nell’area euro di 25 punti base per portarli al 2,25%. Ma i mercati continuano ad essere condizionati più dalla geopolitica che dai fondamentali dell’economia.
E’ stato pubblicato l’aggiornamento sul Pil cinese del primo trimestre, l’ultimo dato non influenzato dalla guerra commerciale in corso, e mostra una crescita del 5,4% ben superiore alle aspettative, con una produzione industriale salita del 7,7% ai massimi da 4 anni. Ma non è bastato alle borse asiatiche, in territorio negativo.
Tokyo ha ceduto l’1%, ma il calo più consistente è stato quello di Hong Kong (-2%), dove i titoli tecnologici scontano l’allarme lanciato dal colosso americano dell’intelligenza artificale Nvidia, che lamenta una perdita di 5,5 miliardi sugli utili del primo trimestre 2025 a causa delle restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina.
Inarrestabile intanto la corsa dell’oro, ultimo bene rifugio, che tocca un nuovo record storico a 3.289 dollari l’oncia.