Si era fatto notare sui social, come amministratore di un canale di propaganda jihadista, ma lo studente di farmacia di 20 anni aveva una doppia vita: all’apparenza un insospettabile arrestato però con l’accusa di detenzione di materiale con finalità di terrorismo. I genitori si dicono stupiti: “Non ha fatto nulla, lui è un bravo ragazzo. È un bravissimo studente educato, gentile.”
Durante la perquisizione in casa gli investigatori hanno trovato un manuale stampato per la produzione di un veleno letale e la fabbricazione rudimentale di un detonatore per esplosivi. Le prime parole del ragazzo cercando di giustificare i file ritrovati “Link capitati per caso, materiale che mi incuriosiva e che volevo leggere”