Una notizia sta scuotendo il mondo della pallacanestro. Achille Polonara della Virtus Bologna e della Nazionale è stato colpito da una forma di leucemia mieloide e ora è ricoverato nel reparto di Ematologia dell’Ospedale Sant’Orsola Malpighi. L’ha comunicato la squadra alla vigilia di gara 3 della finale scudetto.
Il 2 giugno scorso, in occasione della gara 2 della semifinale contro Milano, il giocatore 33enne è rimasto ai box e ha poi saltato le successive partite a causa di una infezione (sindrome mononucleosica), aveva spiegato la Virtus.
Cos’è la leucemia mieloide acuta
La leucemia mieloide acuta (LMA) è una malattia dovuta alla crescita incontrollata di cellule immature a livello del midollo osseo, la “fabbrica” delle cellule del sangue. Queste cellule (blasti) lentamente rimpiazzano il normale tessuto midollare, e da ciò deriva un’anomala produzione delle cellule del sangue (globuli rossi, piastrine e globuli bianchi). Il termine “acuta” si riferisce alla velocità di progressione di questa forma di leucemia, che tende a evolvere e peggiorare molto rapidamente.
La malattia può originare in maniera rapida e inattesa, senza che in precedenza venissero riscontrate anomalie agli esami del sangue, mentre in altri casi è possibile che la malattia si sviluppi a distanza di qualche anno da trattamenti chemioterapici per altri tumori o che sia il frutto dell’evoluzione da un’altra malattia del sangue, come le sindromi mielodisplastiche o le malattie mieloproliferative.
“La LMA è una malattia molto varia, con sottotipi diversi in base alla rapidità dell’evoluzione- si legge nel sito dell’Ail- alla presentazione e soprattutto al sottotipo genetico. Le attuali classificazioni si basano infatti sempre più sulle anomalie cromosomiche e geniche, che consentono di suddividere la malattia in sottogruppi con caratteristiche, andamento e trattamento differenti. Un sottotipo particolare, la leucemia acuta promielocitica, si differenzia notevolmente dalle altre forme”.
I sintomi
In genere la leucemia mieloide acuta si manifesta sotto forma di stanchezza e facile affaticamento, malessere generale, dolori osteoarticolari, perdita di peso, sudorazione eccessiva, colorito pallido della pelle, dispnea, febbre e frequente rischio di infezioni. Inoltre la riduzione del numero di cellule sanguigne sane, e in particolare di piastrine, favorisce la comparsa di emorragie in diverse zone del corpo (perdita di sangue dal naso o dalle gengive, petecchie, o lividi sottocutanei).
“Si tratta di sintomi piuttosto generici e comuni a diverse altre malattie, ma che non vanno comunque sottovalutati. In presenza di una o più di queste manifestazioni è bene rivolgersi il prima possibile a un medico per capire di cosa si tratta. Come detto, infatti, la leucemia mieloide acuta ha un decorso molto rapido, e se non viene trattata per tempo o efficacemente può portare al decesso del paziente nel giro di poche settimane o mesi”, si legge sul sito del Policlinico Sant’Orsola.
Questi sintomi sono determinati dalla produzione di cellule sanguigne tumorali, che avviene in maniera incontrollata da parte del midollo osseo e che si accompagna di conseguenza a una riduzione del numero di cellule sane.
La diagnosi
In presenza dei sintomi sopra elencati è bene recarsi al più presto dal medico di fiducia. Il medico, in ogni caso, può prescrivere l’esecuzione di un emocromo completo, esame che consente di valutare il numero e le caratteristiche dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine attraverso un semplice prelievo del sangue. Se i risultati sono positivi (ossia compatibili con la leucemia mieloide acuta) possono poi essere eseguiti ulteriori accertamenti, come l’analisi del sangue periferico e una biopsia del midollo osseo. I campioni di sangue e di tessuto midollare così prelevati vengono poi trattati in laboratorio in modo da determinare il sottotipo, le caratteristiche e lo stadio di sviluppo della patologia.
In alcuni casi, infine, l’iter diagnostico viene completato con l’esecuzione di alcuni esami strumentali (ecografie, Tac, risonanze magnetiche) in modo da verificare le condizioni degli organi e l’insorgenza di eventuali complicazioni.
La terapia
“La terapia varia in base alle condizioni di salute del paziente, alla sua età, al sottotipo di leucemia e alla gravità della situazione”, si legge sul sito del Policlinico Sant’Orsola. Nella maggior parte dei casi il trattamento di prima scelta è rappresentato dalla chemioterapia, che viene somministrata per distruggere le cellule tumorali.
Se la leucemia mieloide acuta è stata diagnosticata solo in fase avanzata, comunque, il trattamento farmacologico può non essere sufficiente. In questi casi è necessario ricorrere alla radioterapia e al successivo trapianto di midollo o di cellule staminali.