
Negli ultimi dieci anni, il mercato immobiliare europeo ha subito una trasformazione drammatica che ha messo a dura prova il bilancio di milioni di cittadini. Con un aumento medio dei prezzi delle abitazioni che ha superato la soglia del 60% e canoni di locazione cresciuti di oltre il 20%, trovare una sistemazione dignitosa e sostenibile è diventata una sfida quasi insormontabile per molte famiglie. Questa crisi non rappresenta soltanto un problema individuale, ma un vero e proprio freno alla crescita del continente, poiché limita la mobilità dei lavoratori, ostacola l’accesso all’istruzione per i fuori sede e scoraggia i giovani nella formazione di nuovi nuclei familiari, minando così sia la competitività economica che la coesione sociale dell’Unione.
studenti fuori sede ((Pixabay))
Per rispondere a questa urgenza, le istituzioni europee hanno delineato un Piano Casa Europeo articolato su più fronti, con l’obiettivo prioritario di incrementare l’offerta di alloggi attraverso riforme strutturali e incentivi agli investimenti. Una delle leve principali di questa strategia riguarda la revisione delle norme in materia di aiuti di Stato. Grazie a questa semplificazione, gli Stati membri avranno maggiore libertà di manovra nel sostenere finanziariamente l’edilizia sociale e quella a prezzi accessibili, eliminando alcuni dei vincoli burocratici che finora avevano frenato l’intervento pubblico nel settore residenziale.
La lotta contro la proliferazione degli affitti a breve termine
Un capitolo centrale del piano riguarda la lotta alla carenza di offerta causata dalla proliferazione degli affitti a breve termine. Tra il 2018 e il 2024, questa tipologia di locazione è esplosa con un incremento vicino al 93%, sottraendo di fatto migliaia di appartamenti al mercato residenziale tradizionale e spingendo i prezzi verso l’alto, specialmente nei centri storici e nelle località a forte vocazione turistica. La Commissione Europea intende quindi intervenire con una nuova iniziativa legislativa mirata a regolamentare questo fenomeno nelle zone con maggiori difficoltà abitative, offrendo strumenti concreti per proteggere i residenti e le persone più colpite dai rincari.
Il piano case di Meloni per aprire il mercato degli affitti e velocizzare gli sfratti (@web)
Oltre alla regolamentazione degli affitti, il progetto europeo punta a una profonda semplificazione delle procedure amministrative nazionali. L’attenzione di Bruxelles si concentra in particolare sulle norme di pianificazione urbanistica e sulle autorizzazioni edilizie, spesso considerate troppo lente e macchinose. Riducendo i tempi e i costi burocratici per la costruzione di nuovi immobili, l’Unione mira a sbloccare l’offerta abitativa in tempi rapidi, garantendo allo stesso tempo che il sostegno arrivi prioritariamente a chi oggi si trova escluso dal mercato a causa dei costi proibitivi.