C’è anche un’accusa di falso tra i reati contestati al presidente della Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari da martedì nell’ambito delle indagini sulla corruzione in Liguria delle procure di Genova e Spezia. Il reato contestato riguarda la gestione delle discariche savonesi, per cui era già indagato per corruzione l’imprenditore Pietro Colucci, contestazione contenuta nella prima ordinanza eseguita martedì. Sul tema era stato iscritto Colucci inizialmente, poi erano emerse anche alcune ipotesi di falso, che hanno preso corpo con l’aggiunta di ulteriori elementi approfonditi durante le indagini cristallizzati anche all’interno di alcune intercettazioni che hanno fatto emergere la nuova contestazione. Toti chiederà di essere sentito già dalla prossima settimana dopo essersi avvalso ieri della facoltà di non rispondere. La possibilità resti a capo della Regione è legata alle valutazioni del Tribunale del Riesame che dovrà decidere sulla revoca dei domiciliari.
Terminato in tarda mattinata invece l’interrogatorio davanti al gip di Genova Paola Faggioni del capo di Gabinetto di Regione Liguria Matteo Cozzani che non ha risposto alle domande ma ha fornito dichiarazioni spontanee. Cozzani, assistito dal suo avvocato Massimo Ceresa Gastaldo ha dichiarato la volontà dimettersi e negato ogni addebito. In caso di dimissioni, come sottolineano le difese, verrebbero meno secondo la pare le esigenze cautelari degli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni Cozzani chiederà di essere sentito dai pm.
Intanto l’interrogatorio di garanzia di Aldo Spinelli, l’imprenditore della logistica arrestato (ai domiciliari) è saltato perché i suoi avvocati Andrea Vernazza e Paolo Gatto non hanno ricevuto la convocazione tramite pec dalla cancelleria del giudice per le indagini preliminari. L’atto è stato aggiornato a lunedì. A casa di Spinelli la Finanza ha trovato 220mila euro.
Nuovo filone, si indaga su spostamento depositi chimici
La maxi-inchiesta si allarga anche ai depositi chimici delle società Superba e Carmagnani dal quartiere di Genova-Multedo nel ponente della città, all’area portuale di Calata Sanità, a Sampierderana. Si valuta il fatto che alle decisioni finali si sia arrivati dopo pressioni sui componenti del Comitato tecnico regionale che doveva dare il via libera decisivo. La Procura, come indicano diversi quotidiani, ipotizza i reati di abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e traffico d’influenze.