
Per la prima volta ci sarebbero le prove grazie a Santapaola, cugina dello storico boss catanese Nitto, all’ergastolo, e moglie del capomafia Salvatore Amato, arrestata dai carabinieri del Ros in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare decisa dal gip di Catania.
Secondo gli inquirenti è emersa per la prima volta la prova della piena operatività mafiosa della signora Grazia Santapaola, che non avrebbe agito semplicemente come moglie e parente di vertici del sodalizio, ma allo stato avrebbe volutamente rivestito il ruolo di associata, esercitando il potere mafioso derivante dalla sua appartenenza alla “famiglia di sangue”.
Sono “innumerevoli” gli episodi che la vedrebbero protagonista nel gestire direttamente gli affari illeciti del gruppo mafioso il cui storico vertice resta il marito Turi Amato, al fine di garantire il sostentamento del sodalizio e delle famiglie dei detenuti. In diverse circostanze sarebbe stata proprio Grazia Santapaola la figura autorevole, riconosciuta anche da altri sodalizi e gruppi mafiosi, che si è occupata della gestione di affari illeciti condotti nel centro storico della città (dove il gruppo Ottantapalmi trova la sua naturale collocazione) o della risoluzione di svariate criticità.
Il punto nel servizio di Maurizio Di Lucchio.