Presunti maltrattamenti ai piccoli alunni: è questa l’accusa mossa ad una maestra di scuola dell’infanzia, ora ai domiciliari, nell’ambito di un’indagine della Procura della repubblica di Verona.
Il provvedimento è stato eseguito il 24 gennaio scorso e gli accertamenti sono stati svolti dai Carabinieri che hanno ascoltato le testimonianze di alcuni genitori e posizionato telecamere nelle aule in cui la maestra lavorava.
I genitori dei bambini, in una chat di gruppo, avevano scritto che “qualcosa che non funzionasse“, che “i piccoli piangevano spesso e vomitavano prima di essere portati” a scuola, che “venivano lasciati piangere fino allo sfinimento e che qualcuno si addormentava stremato sul pavimento del bagno” e , tra gli episodi, erano stati segnalati anche bimbi presi per il cappuccio della felpa e messi in castigo “a pensare a quello che avevano combinato”.
Sono bastati un paio di mesi per raccogliere quello che il magistrato ha ritenuto sufficiente per far emettere il provvedimento di arresto ai domiciliari a carico della maestra 45enne, da circa vent’anni in servizio nella scuola materna in questione.
L’indagata ora deve rispondere del reato di cui all’articolo 572 del codice penale, che punisce chiunque “maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte”.