I giudici del Tribunale di San Isidro (Buenos Aires) hanno deciso l’annullamento del processo per la morte di Diego Armando Maradona a seguito dello scandalo sulla realizzazione di un documentario non autorizzato che coinvolge uno dei tre membri dello stesso tribunale.
Qualche giorno fa, infatti, si è scoperto che uno dei tre giudici che avrebbero dovuto emettere la sentenza, Julieta Makintach, stava girando un documentario non autorizzato sul processo, in cui sarebbe stata protagonista. Si sarebbe dovuto chiamare “Giustizia di Dio”, con chiaro riferimento al soprannome di Maradona, D10s, e alla “Mano di Dio” del leggendario gol contro l’Inghilterra. Erano previste sei puntate e alcune riprese erano state effettuate anche in aula, con telecamere nascoste.
La decisione è stata annunciata dal giudice Maximiliano Savarino, uno dei tre membri del tribunale. Il togato ha spiegato la decisione affermando che “la giudice Julieta Makintach – coinvolta nella realizzazione di un documentario non autorizzato – non è intervenuta in modo imparziale” e che “la sua condotta ha prodotto un danno sia perla parte querelante come per la difesa”.
Il processo sulla morte di Diego Armando Maradona, iniziato l’11 marzo, dunque è da rifare.
Gli imputati sono sette: gli operatori sanitari incaricati delle cure a Maradona, accusati di omicidio colposo e rischiano una condanna che può andare dagli 8 ai 25 anni di carcere.
Maradona morì il 25 novembre 2020 in un appartamento di Tigre, vicino Buenos Aires, due settimane dopo essere stato dimesso da una clinica di La Plata in seguito a un’operazione chirurgica: l’accusa sostiene che il personale medico agì in modo inappropriato e carente.