È polemica per la nomina di due medici noti per posizioni No Vax, Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, come consulenti nel Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag) del Ministero della Salute. I due professionisti sono stati oggetto di critiche perché hanno espresso pubblicamente idee contrarie ai vaccini, in particolare sui vaccini pediatrici e anti-Covid, e sono considerati portavoce di tesi antiscientifiche.
La loro inclusione nel comitato ha suscitato disappunto da parte di società scientifiche, mondo accademico e operatori della salute, che temono un grave danno alla comunicazione scientifica e alla fiducia nel sistema vaccinale.
Il Patto trasversale per la scienza (promosso da Guido Silvestri e Roberto Burioni) ha lanciato una petizione per chiedere la revoca delle nomine, sostenendo che gli organi consultivi dello Stato debbano essere composti da esperti con comprovata adesione al metodo scientifico e fiducia nell’efficacia delle vaccinazioni.
Una parte consistente della Comunità scientifica ha espresso preoccupazione per il messaggio che queste nomine inviano, mentre alcuni esponenti politici criticano il ministro della Salute, Orazio Schillaci, per aver favorito queste designazioni. Inoltre, una recente componente del comitato, Francesca Russo, ha rassegnato le dimissioni proprio in segno di protesta per la presenza di questi medici nel gruppo.
Francesca Russo: “Messaggi contrari alle strategie vaccinali nazionali”
Un limite insuperabile per chi, come Francesca Russo, ha guidato in Veneto la campagna contro il Covid. Impossibile stare nello stesso Comitato Vaccini del Ministero della Salute accanto a 2 medici conosciuti per le loro posizioni antiscientifiche sui vaccini.
La numero uno del Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto ha rifiutato l’incarico ministeriale, di fatto un rinnovo per lei che un triennio, nel gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, lo ha appena concluso.
Russo ha preso carta e penna per motivare la propria decisione “maturata – scrive – a seguito della valutazione della composizione del gruppo, nel quale sono presenti componenti che in passato hanno più volte espresso pubblicamente posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni, arrivando in alcuni casi a sostenere o diffondere – conclude la Russo – messaggi contrari alle strategie vaccinali nazionali”.
Il mondo scientifico si mobilita e fa quadrato attorno alla scelta coraggiosa e di coerenza. Compatte dietro la dirigente sanitaria del Veneto la Società Italiana di Neonatologia, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica.
Gli ordini dei medici del Veneto, intanto, chiedono al ministro della Salute Schillaci di rivedere la composizione del Comitato “nell’interesse supremo – scrivono – della salute dei cittadini”.