Il Cda di Mediobanca prende atto dell’incremento dell’offerta di Mps ma ribadisce il suo no. “L’offerta risulta priva di razionale industriale nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca” e il nuovo corrispettivo “non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l’offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza”. La valutazione è stata approvata a maggioranza dei presenti, con il voto contrario di Sandro Panizza e l’astensione del Vice presidente Sabrina Pucci.
Il comunicato
Il cda, si legge nella nota, prende atto che Mps ha incrementato il corrispettivo, riconoscendo, per ciascuna azione Mediobanca portata in adesione 2,533 azioni del Monte e un corrispettivo aggiuntivo in denaro di 0,90 euro.
Il board evidenzia che, ai fini dell’approvazione del comunicato dell’Emittente dello scorso 11 luglio, gli advisor finanziari Centerview, Equita e Goldman Sachs avevano rilasciato le rispettive fairness opinion in merito alla assenza di congruità del prezzo offerto che allora corrispondeva a 2,5 euro (ora salito a 2,618 euro) contro un valore attribuito dai tre advisor alla banca di 3,71 euro.
Oggi il consiglio di amministrazione, anche tenendo conto dei dati di mercato più aggiornati, dei dati contabili nel frattempo pubblicati e dell’evoluzione delle stime di dati economico-patrimoniali prospettici 2025 – 2028 relativi a Mps, indicati dal consensus, “conferma gli assunti metodologici e le conclusioni svolte nel comunicato dell’emittente.
Ribadisce, pertanto, che l’opas “risulta priva di razionale industriale nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca e rileva altresì, anche sulla base del supporto dei propri advisor finanziari, che il nuovo corrispettivo: – esprime una valorizzazione di Mediobanca che non riconosce in maniera adeguata il valore intrinseco dell’azione di Mediobanca anche alla luce della prospettiva del Piano “One Brand-One Culture” esteso al 2028 e non remunera adeguatamente il contributo che Mediobanca darebbe al valore della combined entity; nonché -anche alla luce dell’entità della componente in azioni del nuovo corrispettivo rispetto alla componente in denaro, continua a porre a carico degli azionisti di Mediobanca gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’offerta definiti da Mps”.
“Il nuovo corrispettivo non è dunque di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l’offerta”, prosegue il comunicato diffuso oggi, “a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza del corrispettivo”. Il board “rileva inoltre che la rinuncia alla condizione Soglia conferma e avvalora tutte le criticità evidenziate nel comunicato dell’emittente al quale rinvia, “segnalando in maniera inequivocabile, a dispetto della dichiarata finalità di massimizzare le adesioni all’offerta perseguita con il suddetto incremento del Corrispettivo, la volontà di Mpd di assumere il controllo, anche di fatto, di Mediobanca, anche dinanzi ai rilevanti rischi di dissinergie e di distruzione di valore”.