“Anzitutto, aspettiamo di vedere quali saranno le decisioni della giurisdizione”, ma “che io possa intervenire in Consiglio dei ministri con consigli o altre forme di dialogo su quello che riguarda la sovranità della giurisdizione, sarebbe contrario alla mia educazione di magistrato. Le reazioni che ho avuto io sono state esclusivamente tecniche, non voglio andare oltre” ha precisato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a chi gli ha chiesto se fosse intenzionato a intervenire con la sua moral suasion per indurre la politica ad abbassare i toni in materia di giustizia e immigrazione, qualora domani il Tribunale di Roma prendesse una decisione in materia analoga alle precedenti. “Questa si chiama giustizia predittiva” ha scherzato Nordio.
“Mi auguro che il giudice, che lo deve fare, interpreti la legge, poi i politici avranno il diritto di rivedere le leggi se queste non sembrano sufficienti ad affrontare problemi politici che sono stati posti dall’elettorato” ha aggiunto il Guardasigilli durante un collegamento telefonico con il convegno organizzato per i 60 anni di Magistratura Democratica, la corrente progressista in seno all’Anm.
“Continuo a dare solidarietà a quei giudici che vengono messi sotto scorta per effetto di minacce che dipendono anche da un clima inaccettabile di attacco istituzionale nei loro confronti” commenta invece la segreteria nazionale del Partito democratico, Elly Schlein.