La legge del mare impone di non lasciare mai nessuno in difficoltà. Lo ha ricordato l’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina militare italiana, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine dell’inaugurazione della mostra “Italian Navy: Ocean Stories”, sulla Marina militare, co-organizzata con la rappresentanza italiana all’Onu e ospitata al Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite.
“Io l’ho visto – ha commentato, parlando del film “Il comandante”, proiettato anche negli Stati Uniti – perché è stato girato a Taranto, nella base navale della Marina. È un bellissimo film, molto vicino alla realtà, e poi fa vedere la caratteristica del marinaio”. “Noi – ha ricordato – abbiamo una cosa nel Dna, tutti i marinai nel mondo, a parte che parliamo tutti la stessa lingua, che è la lingua del mare: nessun marinaio lascia indietro qualcuno in difficoltà, è la legge del mare, questo film fa dire questo”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano dell’impegno dell’Italia nelle aree del Mediterraneo, tra cui Gaza, l’ammiraglio ha ricordato che un’unità navale ausiliaria per il supporto logistico, la nave Vulcano: “A Gaza , è stata dirottata in ventiquattr’ore da un’operazione al confine con l’Egitto ed è stata un ospedale a supporto di quella popolazione”.