Sette anni di reclusione con rito abbreviato, già al netto dello sconto di un terzo sulla pena.
È la condanna emessa dalla gup di Milano Tiziana Landoni, a seguito dell’inchiesta della pm Rosaria Stagnaro del pool guidato dall’aggiunta Letizia Mannella e condotta dalla Polizia locale, a carico di un ormai ex maestro d’asilo ritenuto responsabile di abusi su nove bambine in due istituti scolastici dove svolgeva supplenze.
L’insegnante, 34 anni, era stato arrestato nell’aprile dello scorso anno con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di quattro bambine di età compresa tra i 4 e i 5 annie, poi, nelle indagini erano emersi altri casi, che hanno portato alla condanna per altri cinque episodi nel giro di pochi giorni.
La pm aveva chiesto 7 anni e mezzo per l’imputato e la giudice ha inflitto una condanna in linea con la richiesta: 7 anni pure considerando il vizio parziale di mente dell’uomo, riconosciuto da una perizia psichiatrica.
Una condanna arrivata anche per l’imputazione di detenzione di materiale pedopornografico, trovato sul suo cellulare, mentre per un ulteriore caso, il decimo, la stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione.
L’indagine aveva preso il via da una denuncia della Direzione area servizi dell’infanzia del Comune, dopo segnalazioni ricevute da due asili nei quali il 34enne aveva lavorato dietro chiamata per supplenze.
Stando a quanto ricostruito, il 13 aprile 2024 investigatori e inquirenti avevano collocato alcune microspie in un’aula e, tra il 15 e il 17 aprile, erano stati registrati gli abusi.
Sempre nell’aprile 2024, in un’indagine del tutto distinta, era stata arrestata una maestra-educatrice di 45 anni, che lavorava da quasi 16 in un asilo nido comunale a Milano, per maltrattamenti aggravati, dal 2022 in avanti, ai danni di almeno dieci bimbi anche di pochi mesi.
Il procedimento, in cui il Comune è stato citato come responsabile civile, prosegue a giugno davanti al gup Domenico Santoro e la difesa punta a patteggiare.