A presentare la stagione 2025-2026 del Piermarini è stato Fortunato Ortombina, dal 17 febbraio 2025 nuovo sovrintendente del Teatro alla Scala. Si apre il 7 dicembre con un titolo duro la Stagione d’Opera, un titolo che aggredisce lo spettatore e lo stringe in un nodo di violenza e disperazione: scritta dal compositore russo Dmitrij Dmitrievič Šostakovič nel 1934 e ispirata alla celebre novella di Leskov, “Lady Macbeth del distretto di Mcensk” suscitò due anni dopo il debutto l’intervento censorio della Pravda, forse di pugno dello stesso Stalin, trasformandosi in un manifesto non solo della condizione femminile, ma anche della libertà dell’arte di fronte al potere. A cinquant’anni dalla scomparsa del compositore, Riccardo Chailly, alla sua ultima stagione al Piermarini, la porta alla ribalta del 7 dicembre con la regia di Vasily Barkhatov: una proposta, quella per la Prima, che apre in modo insolito e coraggioso una programmazione fatta di grandissimi titoli e che, per il decimo anno di fila, sarà trasmessa in diretta di Rai1.
Evento cardine per la Stagione e appuntamento irrinunciabile del calendario culturale milanese e il doppio ciclo completo wagneriano del “Der Ring des Nibelungen” diretto da Alexander Soddy e Simone Young, che già registra il tutto esaurito in abbonamento. Il viaggio attraverso le quattro Giornate, con un cast di grandissime voci, permetterà di cogliere l’insieme del percorso registico immaginato da David McVicar come recupero delle radici mitiche del racconto e summa di esperienze teatrali diverse.
Nel mese di aprile ricorre il centenario della prima esecuzione assoluta di Turandot di Giacomo Puccini, avvenuta alla Scala con la direzione di Arturo Toscanini: l’opera torna in scena diretta da Nicola Luisotti nell’allestimento pensato da Davide Livermore nel 2024 per il centenario della morte del compositore. Un debutto particolarmente atteso è quello di Romeo Castellucci, uno dei maggiori registi europei, che approda alla Scala con Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, sul podio Maxime Pascal al posto di Daniele Gatti che ha annullato tutti i suoi impegni scaligeri dopo la recente nomina di Myung-Whun Chung a direttore musicale del Teatro a partire dal gennaio 2027 . E’ alla sua prima volta alla Scala anche Alessandro Talevi, al quale è stata affidata la responsabilità di una nuova produzione del Nabucco verdiano con Riccardo Chailly sul podio e Anna Netrebko e Luca Salsi nel cast. Myung-Whun Chung torna con Carmen di Georges Bizet, un titolo che non ha mai diretto alla Scala e che verrà presentato nel nuovo allestimento di Damiano Michieletto in coproduzione con il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid. E’ francese anche l’ultima nuova produzione della Stagione, Faust di Charles Gounod con il debutto del regista Johannes Erath, la coppia formata da Marina Rebeka e Vittorio Grigolo in palcoscenico e il ritorno dopo dodici anni di uno dei direttori italiani più apprezzati nel mondo, Daniele Rustioni. Le riprese sono invece tutte dedicate a grandi titoli del melodramma italiano: oltre a Turandot pucciniana , Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti diretta da Speranza Scappucci con Rosa Feola protagonista nell’elegante spettacolo di Yannis Kokkos e la storica Traviata verdiana firmata da Liliana Cavani con Nadine Sierra diretta da Michele Gamba. Completa la Stagione la nuova produzione de L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti per il Progetto Accademia, con altri due importanti debutti, quello del quarantenne Marco Alibrando sul podio e di Maria Mauti alla regia.
Riccardo Chailly (Brill/ullstein bild via Getty Images)
La prima Stagione di Balletto di Frédéric Olivieri
Brilla per novità la stagione del Balletto scaligero, la prima diretta da Frédéric Olivieri: accanto alle riprese di spettacoli storici come La Bella addormentata che apre il cartellone, Don Chisciotte di Rudolf Nureyev e Giselle di Yvette Chauviré, il palcoscenico ospita una parata di firme contemporanee e grandi del Novecento. A partire dal nuovissimo trittico che a marzo presenta tre pagine mai viste a Milano: il ritorno di Wayne McGregor, che con Olivieri ha una lunga consuetudine, con Chroma del 2006, uno dei suoi pezzi più rappresentativi; Dov’è la luna di Jean-Christophe Maillot, più riflessivo e intimistico; il dirompente Minus 16 con cui Ohad Naharin porta per la prima volta alla Scala il suo stile assolutamente unico e riconoscibile. Christopher Wheeldon aveva presentato un suo lavoro al Teatro degli Arcimboldi anni fa, ma non e’ mai comparso nella programmazione del Piermarini: per il 2026 Olivieri ha voluto il suo Alice’s Adventures in Wonderland, ormai un classico di grande attrattiva per il pubblico e grande impegno per la Compagnia.
Tutta dedicata a Stravinskij la serata che unisce due pietre miliari della danza di tutti i tempi: Apollo di George Balanchine e il debutto scaligero della Sagra della Primavera, di Igor Stravinskij coreografata da Pina Bausch. L’artista tedesca ha legato il suo nome alla Scala solo una volta, nel 1983, con il suo Tanztheater Wuppertal in Kontakthof: questa prima è dunque un momento importante per la Compagnia. Nella programmazione di danza del 2026 torna anche il Gala Fracci, un omaggio alla grande artista milanese che dopo quattro edizioni di successo e numerose richieste raddoppia in due serate.

Daniel Barenboim, pianista e direttore d’orchestra argentino ((Ansa))
La stagione sinfonica si apre con Daniel Barenboim e Beethoven il 17 novembre
Sarà Daniel Barenboim ad aprire la stagione sinfonica della Scala il 17 novembre con Ludwig van Beethoven, il Concerto in re maggiore op.61 per violino e orchestra, solista Lisa Batiashvili, e la Sinfonia nr.5 in do min. op.67. Riccardo Chailly, in carica fino alla fine del 2026, proporrà Hindemith (Ragtime), Gershwin (Cuban Ouverture e An american in Paris) e Bruckner (Sinfonia nr.9 in re min.) cui si aggiungerà come Concerto Straordinario la Messa da Requiem di Verdi. Myung Wung Chung propone a giugno 2026 Beethoven (Concerto in do magg. op. 56) e Brahms (Sinfonia n. 4 in mi min. op. 98).
Di grande interesse i ritorni di maestri come il finlandese Esa-Pekka Salonen, del Direttore Musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti e di Daniele Rustioni, che è presente anche nella Stagione d’Opera. Lorenzo Viotti dirigerà la Messe de Sainte-Cécile di Gounod nel Concerto di Natale.
Tra gli ospiti il Monteverdi Choir con Christophe Rousset, la Filarmonica Ceca con Semyon Bychkov, la Budapest Festival Orchestra con Ivàn Fischer, l’Orchestra Sinfonica della Bayerische Rundfunk con Sir Simon Rattle. Oltre alla serie di grandi nomi del canto (Juan Diego Flo’rez, Marina Rebeka, Jakub Jo’zef Orliski, Francesco Meli e Luca Salsi, Benjamin Bernheim) e del pianoforte (Beatrice Rana, Yefim Bronfman, Héleéne Grimaud, Arcadi Volodos, Rudolf Buchbinder) è da segnalare il programma dei concerti da camera della domenica mattina con gli strumentisti dell’Orchestra.
A tutto questo si aggiunge l’attività per bambini e ragazzi che comprende un titolo d’opera, L’elisir d’amore per i bambini, e due cicli di spettacoli in concerto curati da Mario Acampa per i più piccoli e i ragazzi delle scuole secondarie. Fitto anche il programma di convegni, approfondimenti (un’ora prima di ogni spettacolo d’opera) e presentazioni al Ridotto dei Palchi e al Museo Teatrale.

Teatro La Fenice (foto Rainews)