“Al 18 aprile 2025, un totale di 2.318 casi di morbillo, inclusi 3 decessi, sono stati confermati in 6 Paesi della regione americana dell’Organizzazione mondiale della sanità, un aumento di 11 volte rispetto allo stesso periodo del 2024“. A segnalarlo è l’Oms nell’ultimo aggiornamento sull’epidemia in corso nell’area. La maggior parte dei casi si è verificata tra persone di età compresa tra 1 e 29 anni, non vaccinate o con stato vaccinale sconosciuto, spiega l’agenzia Onu precisando anche che la maggior parte dei casi è importata o collegata all’importazione.
Le Americhe sono da settimane sotto i riflettori per quanto riguarda l’andamento del morbillo, principalmente per quello che sta accadendo negli Stati Uniti, che al 17 aprile contavano un totale di 800 casi confermati e una decina di focolai.
Del totale dei casi, il 93% è associato a focolai, fra cui quello di Texas, New Mexico e Oklahoma che pesa per l’82% dei casi segnalati. Tra i bambini di età inferiore ai 5 anni, il 19% ha richiesto il ricovero ospedaliero. Sul fronte della vaccinazione, la copertura per morbillo-parotite-rosolia nei bambini è diminuita negli ultimi anni. Succede in un Paese come gli Stati Uniti, per il quale il morbillo è stato dichiarato eliminato nel 2000. E il rischio è di perdere terreno sui progressi conquistati.
Il morbillo, ricorda l’Oms, “è una malattia virale altamente contagiosa e trasmissibile per via aerea che può portare a gravi complicazioni e al decesso. Sebbene sia prevenibile con 2 dosi di vaccino, oltre 22 milioni di bambini in tutto il mondo non hanno ricevuto la prima dose del vaccino nel 2023. Ciò ha contribuito a un aumento globale dei casi nel 2024, che aumenta il rischio di infezioni importate, in particolare da parte di viaggiatori non vaccinati provenienti da aree in cui il virus è attivamente in circolazione. L’Oms sta lavorando a stretto contatto con i paesi della regione americana per prevenire la diffusione e la reintroduzione del morbillo. Attualmente il rischio regionale è valutato come elevato, mentre quello globale rimane moderato”.
Lo studio: rischio milioni casi di morbillo se vaccini calano del 10%
Il morbillo, che in questi primi mesi del 2025 ha già fatto registrare poco meno di mille infezioni in America, rischia di tornare endemica. Se le vaccinazioni continueranno a marciare verso il calo, i casi nei prossimi 25 anni lieviteranno. L’ allarme viene lanciato da un nuovo studio basato su un modello statistico messo a punto da ricercatori delle università di Stanford, Baylor e della Texas AM: in base a queste previsioni, se le immunizzazioni contro il morbillo – che vengono considerate sopra la soglia di rischio quando coprono meno del 95% di una data comunità – scenderanno di un ulteriore10%, i casi raggiungeranno almeno gli 11 milioni entro il 2050. Se le vaccinazioni arriveranno addirittura a coprire appena il 50% o meno della popolazione, i casi di morbillo supereranno in 25 anni i 50 milioni, e cresceranno i contagi con varie altre malattie infettive infantili ad oggi superate: tra poliomelite, varicella, difteria si potrebbero verificare 15 milioni di casi. L’ analisi è pubblicata su ‘JAMA”, Il Journal of the American Medical Association.
Ecdc: “Da morbillo a polio ecco rischi del calo di coperture”
I vaccini, rimarca l’Ecdc,”hanno salvato milioni di vite in tutto il mondo” e questo “rimane uno degli strumenti più efficaci in ambito di salute pubblica, prevenendo malattie come morbillo, poliomielite, difterite e pertosse”. Ciononostante, nel 2024 a più di 35mila persone è stato diagnosticato il morbillo nell’Ue/See e 23 persone, 14 delle quali bambini di età inferiore ai 5 anni, sono decedute a seguito dell’infezione. “Grazie alla vaccinazione abbiamo debellato il vaiolo e controllato malattie gravi come la polio, la difterite e il tetano. La sfida oggi è come salvaguardare questi progressi. Sono necessari sforzi accelerati per mantenere un’elevata copertura vaccinale. Ogni dose di vaccino conta – è il messaggio di Pamela Rendi-Wagner, direttrice dell’Ecdc – e la tempistica è fondamentale per una protezione ottimale”.
I nuovi dati pubblicati dall’Ecdc sull’aumento di quasi 10 volte delle infezioni da morbillo registrate nell’Ue/See nel 2024 rafforzano il senso dell’appello.
Il morbillo può colpire chiunque non sia protetto: non solo i bambini, ma anche adolescenti e adulti. Più di un quarto (26%) delle persone a cui è stato diagnosticato il morbillo nel 2024 aveva più di 14 anni. Per prevenire epidemie di morbillo e proteggere le popolazioni vulnerabili, almeno il 95% della popolazione idonea alla vaccinazione dovrebbe ricevere due dosi del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr).Tuttavia, i livelli di vaccinazione nell’Ue/See sono ancora inferiori a questo obiettivo, con stime recenti che mostrano che solo quattro paesi (Ungheria, Malta, Portogallo e Slovacchia) segnalano tale copertura per entrambe le dosi.