Le repliche di accusa e difesa, poi la decisione del giudice Filippo Lagrasta in tribunale a Vicenza: quattro anni di pena. È questa la sentenza del processo di primo grado che vedeva alla sbarra Wolfgang Rieke, 64 anni, accusato di avere travolto e ucciso con il suo camion il 30 novembre del 2022 l’ex campione di ciclismo Davide Rebellin.
L’accusa
Omicidio stradale aggravato dalla fuga era l’accusa a suo carico: il pubblico ministero Hans Roderich Blattner aveva chiesto la pena di cinque anni di reclusione. A dicembre dello scorso anno, in sede di udienza preliminare, il giudice aveva respinto la richiesta degli avvocati della difesa di patteggiare 3 anni e 11 mesi. Concesse, ora, le attenuanti generiche per aver risarcito la famiglia del campione con 825mila euro.
L’investimento e la fuga
Il dramma avvenne il 30 novembre 2022 in una rotatoria a Montebello Vicentino. Rebellin, originario di San Bonifacio (Verona), aveva 51 anni e si stava allenando quando Rieke lo investì, fermandosi in un primo momento, ma senza prestargli soccorso. L’ autotrasportatore, dopo il fatto, fece perdere le sue tracce e continuò il suo viaggio in Germania, tanto che la Procura di Vicenza chiese al giudice per le indagini preliminari di emettere un mandato di arresto europeo, sulla base del quale l’uomo venne arrestato poi a Münster.
Rieke ai domiciliari
Rieke, che si trovava ai domiciliari, nel frattempo si era visto revocare la misura a causa delle sue condizioni di salute precarie dopo avere subito un ictus. I familiari dell’ex campione, a partire dal fratello Carlo, che vive a Lonigo, hanno sempre chiesto giustizia.