Svolta nella ricerca dei ragazzi travolti dalla piena del fiume Natisone, in provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia.
I vigili del fuoco hanno individuato nelle acque del fiume i corpi senza vita di due ragazze. A individuarli sono state le squadre dei vigili del fuoco e della Protezione civile impegnate per il terzo giorno di seguito nelle attività di ricerca.
Si tratta con ogni probabilità di Patrizia e Bianca, travolte l’altro ieri dalla piena del fiume con l’amico Cristian. I due corpi erano a circa 700 e 1000 metri dal punto dell’ultimo avvistamento, lungo le sponde del Natisone, uno a 700 metri dal greto e l’altro poco più lontano, a circa un chilometro. Sono in corso le operazioni per il recupero.
Intanto proseguono le ricerche del terzo disperso. I soccorritori, soprattutto i sommozzatori, ed esperti giunti anche da fuori regione, continuano a scandagliare il corso d’acqua alla ricerca dei giovani.
Il grazie ai soccorritori del sindaco di Premariacco
Un ringraziamento particolare a tutti coloro che sono impegnati nelle ricerche è stato rivolto dal sindaco di Premariacco, Michele De Sabata: “Un grazie particolare a tutti i miei colleghi e cittadini/alpini/volontari civici che si sono divisi i compiti di vicinanza ai genitori e in aiuto a tutti i soccorritori, ennesima dimostrazione che siamo una ottima comunità. Stiamo preparando un posto ristoro per tutti i soccorritori al campo sportivo dove possano fermarsi a turno perché nessuno vuole mollare. Una tragedia”“, ha scritto in un post.
Sorpresi dalla piena improvvisa
Sono passate da poco le 14 di venerdì 31 maggio una telefonata al numero di soccorso fa scattare le ricerche. Un passante ha avvistato i ragazzi e ha lanciato l’allarme. Diverse persone si sono fermate sul ponte e hanno assistito impotenti alla drammatica scena in cui i tre, vinti dalla corrente, si lasciano andare nel tentativo di agganciare la fune protesa dai vigili del fuoco, ma mancano la presa. Nella zona in cui i tre ragazzi sono stati travolti c’è il divieto assoluto di balneazione perché c’è pericolo di annegamento. I cartelli sono affissi in tutta l’area. I rischi principali sono legati proprio a piene improvvise del fiume e al fatto che, appena dopo il ponte Romano, il corso d’acqua attraversa delle forre molto insidiose in cui la velocità della corrente si impenna improvvisamente. In Friuli Venezia Giulia per l’intera giornata vige un’allerta gialla della Protezione civile per piogge forti e pericolo di allagamenti.
I pompieri: “Sono scivolati via”
Tre giovani che si stringono, immersi per metà nell’acqua del fiume. Un’immagine che ha colpito chiunque l’abbia vista. Un abbraccio, l’ultimo tentativo di aggrapparsi alla vita e resistere alla piena. È stato il pompiere che si trovava sul ponte a circa 20 metri di altezza a urlare: “State insieme, fate massa, abbracciatevi!”. Ma non c’è stato niente da fare. L’acqua se li è portati via. L’elicottero dei pompieri è arrivato un minuto e mezzo dopo. La procura di Udine ha aperto un’inchiesta.
I tre ragazzi dispersi
Il gruppo era composto da tre giovani, un ragazzo e due ragazze tra i 20 e i 25 anni. Avevano deciso di fare una passeggiata nel greto del corso d’acqua, per cercare un po’ di relax dopo che una delle ragazze aveva sostenuto un esame all’Accademia di Belle Arti.
Lo hanno confidato i parenti di una dei dispersi, Patrizia Cormos, di 20 anni, residente a Basaldella di Campoformido (Udine), che ieri mattina aveva, appunto, partecipato a una difficile sessione di test in Modellazione in 3D. Dunque, aveva accettato l’invito dell’amica Bianca Doros, di 23 anni, in Italia da pochi giorni per fare visita alla famiglia, di fare un giro in auto assieme al fidanzato di quest’ultima, un giovane di 25 anni. Si tratta di Cristian Casian Molnar. Il giovane è residente in Romania ed era giunto in Italia da alcuni giorni, dopo un soggiorno in Austria, a casa del fratello. Per questo motivo, gli investigatori pensavano inizialmente che risiedesse anch’egli in quel Paese.
Quando sono giunti nella “spiaggia” di Premariacco, il cielo era incredibilmente sereno dopo tante ore di pioggia e l’accesso al greto era facile e completamente asciutto, così come il percorso che conduce alla collina che sorge al centro del letto del torrente.
La loro macchina con targa romena è stata trovata parcheggiata a Premariacco. Immediatamente sono state attivate le ricerche, ma quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto con un elicottero, non hanno avvistato nessuno: il livello dell’acqua del Natisone è salito in pochi minuti e i tre ragazzi sono stati trascinati via dalla corrente.
I giovani, che non sospettavano il pericolo, sono stati sorpresi e, mentre l’acqua arrivava loro progressivamente alle caviglie e poi alle ginocchia continuando a salire, si sono abbracciati tentando forse in questo modo di costituire una difesa più forte alla violenza delle acque.
Ma la corrente si è fatta sempre più forte e l’abbraccio non ha tenuto: finiti nel Natisone i tre ragazzi sono stati trascinati in varie direzioni.
Nello stesso tempo i vigili del fuoco dall’alto di un ponte, ad alcune decine di metri di altezza, avevano posto un’autogru. Da questa è stata allungata una scala al di sopra del Natisone, e alcuni vigili hanno lanciato funi alle quali i ragazzi avrebbero potuto afferrarsi. La corrente ha trascinato i tre e nessuno di loro è riuscito ad aggrapparsi alla corda. Le ricerche dunque si sono spostate in direzione della corrente.
“Mamma, solo un giro, lasciami andare”
Patrizia è una studentessa al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Udine. Il giorno della gita sul fiume aveva sostenuto un esame. Dopo, aveva accettato l’invito di Bianca per un giro in auto e una passeggiata lungo il Natisone. C’erano tante cose da festeggiare in realtà. Il test appena superato da Patrizia; la riunione familiare di Bianca, che studia Economia a Bucarest, e che da tre giorni era in visita ai suoi genitori che abitano a Udine; il ricongiungimento con Cristian, il suo fidanzato, che dopo una sosta in Austria dal fratello, si era precipitato in Friuli-Venezia Giulia per abbracciarla. Poco prima di partire per la gita, Patrizia aveva convinto sua madre a lasciarla libera. “Io le avevo suggerito di non andare, perché era stanca — ha raccontato in lacrime la mamma —. Ma lei aveva detto “stiamo solo un po’ insieme e facciamo qualche foto. Dai mamma, lasciamo andare”.
La portata d’acqua del fiume
Il fiume Natisone impiega una ventina di minuti per raggiungere il luogo della tragedia. Alle 11.30 la portata d’acqua era ancora soltanto di 20 metri cubi al secondo, all’interno di un letto molto ampio. Alle 13, cioè quando i ragazzi erano già sul greto, la portata è diventata improvvisamente di 135 metri cubi al secondo. Alle 13.35 i ragazzi sono stati raggiunti dalla piena e hanno lanciato l’allarme in contemporanea con numerosi passanti. Alle 15 la portata del Natisone è diventata addirittura di 250 metri cubi, ed erano già in corso le disperate – e pericolose – ricerche dei vigili del fuoco con natanti e il gruppo sommozzatori.