Il Papa all’Angelus, nella festa dell’Assunta, ha citato Dante e in particolare l’ultimo canto del Paradiso, nella preghiera messa in bocca a San Bernardo. Maria è “sorgente viva, zampillante di speranza. Sorelle e fratelli, questa verità della nostra fede è perfettamente intonata al tema del Giubileo che stiamo vivendo: ‘Pellegrini di speranza’. Il pellegrino ha bisogno della meta che orienti il suo viaggio: una meta bella, attraente, che guidi i suoi passi e lo rianimi quando è stanco, che ravvivi sempre nel suo cuore il desiderio e la speranza. Nel cammino dell’esistenza questa meta è Dio, amore infinito ed eterno, pienezza di vita, di pace, di gioia, di ogni bene. Il cuore umano è attratto da tale bellezza e non è felice finché non la trova; e in effetti rischia di non trovarla se si perde in mezzo alla ‘selva oscura’ del male e del peccato”, ha detto Papa Leone.
Poi ha aggiunto che non dobbiamo rassegnarci al prevalere della logica del conflitto e delle armi. Oggi vogliamo affidare all’intercessione della Vergine Maria la nostra preghiera per la pace”.
Il Papa ha citato Pio XII che nel pieno della seconda guerra mondiale diceva: “Mai più scempio di vite umane!”. “Quanto sono attuali queste parole – ha commentato Papa Leone -. Ancora oggi purtroppo ci sentiamo impotenti di fronte al dilagare nel mondo della violenza sempre più sorda e insensibile ad ogni moto di umanità. Eppure non dobbiamo smettere di sperare: Dio è più grande del peccato del mondo”.