Si cerca il movente.
Dopo il fermo di Andrea Mostoni, 29enne tecnico manutentore di Robecco sul Naviglio (Milano) per il delitto di Vasilica Potincu, 35 anni, nata in Romania, uccisa sabato a coltellate a Legnano (Milano), si cerca di ricostruire l’origine e il tipo di rapporto che li legava.
Secondo le prime ricostruzioni, Mostoni avrebbe conosciuto Vasilica – o Katty come si faceva chiamare la donna che di giorno lavorava come segretaria e di notte cone escort – diventandone cliente, ma poi il rapporto sarebbe mutato, trasformandosi in una relazione.
Secondo quanto stanno verificando i carabinieri di Legnano e Milano, coordinati dal pubblico ministero di Busto Arsizio (Varese), Ciro Caramore, il 29enne avrebbe prestato alla donna somme di denaro per spese famigliari anche ingenti.
Accertamenti anche sui cellulari sono tuttora in corso per approfondire il rapporto tra Mostoni e la vittima.
Mostoni, incensurato, davanti al Pm si è avvalso della facoltà di non rispondere. All’avvocatessa Emanuela Re che lo assiste avrebbe detto di essere innocente.
Le immagini del sistema di videosorveglianza hanno individuato il 29enne in via Stelvio, dove si trova l’appartamento che la escort utilizzava per ricevere i clienti, in un orario compatibile con quello del delitto. Le stesse immagini mostrano che Mostoni indossava una maglietta poi trovata durante la perquisizione della sua abitazione.
Ancora tutto da chiarire il movente che, secondo l’accusa, lo ha spinto a uccidere la 35enne con 9 coltellate, tra le quali una mortale alla schiena, che le ha perforato un polmone.
Le ipotesi
Chi ha assassinato la 35enne di certo non ha agito spinto da movente economico: rapina o furto finiti male sono stati esclusi perché in casa c’erano alcune centinaia di euro in contanti, che l’assassino non ha toccato. Il denaro è stato ritrovato dagli inquirenti. Al vaglio, invece, la premeditazione: secondo i primi riscontri, l’assassino avrebbe portato da casa il coltello da cucina usato per assassinare la 35enne, resta da capire per quale motivo.
Da subito gli investigatori avevano concentrato le indagini nell’ambito degli incontri della vittima, residente a Cinisello Balsamo con la madre, il figlio 14enne e anche l’ex marito, romeno di 38 anni che si è consegnato spontaneamente lunedì ai carabinieri di Brescia ammettendo di essere ricercato per altri reati ma dichiarando di non c’entrare nulla con l’omicidio di Vasilica.
Gli elementi che hanno portato al fermo
Gli elementi che hanno portato gli inquirenti a Andrea Mostoni sono di natura tecnica. Stabilito, con l’autopsia, che la morte era avvenuta tra le 19 di sabato e l’una di domenica, le telecamere del sistema di videosorveglianza hanno mostrato prima immagini della 35enne che arriva a Legnano alle 18.30 di sabato sulla sua Polo bianca e poi le telecamere avrebbero catturato la targa dell’auto del 29enne. Tra le immagini anche una maglietta bianca, rossa e nera trovata nell’abitazione di Mostoni.
Inoltre, all’uomo i militari sarebbero arrivati seguendo anche le tracce del cellulare della vittima, subito analizzato per verificare tutti i suoi ultimi contatti. Anche lo smartphone del fermato è al vaglio e gli inquirenti stanno analizzando chat e non solo, dopo aver verificato che proprio dal suo telefono sarebbe arrivato il suo posizionamento in zona Legnano in orario compatibile con l’omicidio.