Incidente mortale in porto a Genova questa mattina, poco prima di mezzogiorno. Un operaio di 36 anni è morto a molo Giano dopo essere rimasto schiacciato da alcuni materiali mentre era al lavoro su una imbarcazione in riparazione. Inutili i soccorsi di 118 e Croce Verde genovese. Sul posto la polizia che indaga su quanto accaduto.
L’incidente è avvenuto al Bacino 2 di Ente Bacini, in un cantiere della società Amico. L’operaio stava lavorando per una ditta specializzata in carpenteria. Sul posto il pubblico ministero di turno Stefano Pippo insieme agli ispettori della Asl3.
Dopo “un altro morto sul lavoro a Genova” i sindacati hanno indetto uno sciopero immediato del comparto metalmeccanico delle riparazioni navali. In una nota, Fim, Fiom e Uilm spiegano: “L’infortunio mortale si è verificato questa mattina presso l’Ente Bacini delle Riparazioni Navali del Porto di Genova. L’operaio metalmeccanico era dipendente di una ditta d’appalto. In attesa di comprendere la dinamica di cosa sia accaduto, Fim Fiom Uilm inviano le proprie condoglianze alla famiglia e ai colleghi del lavoratore deceduto. La reazione immediata dei lavoratori metalmeccanici delle Riparazioni Navali del Porto di Genova è quella dello sciopero sino a fine giornata”.
Sull’incidente sono intervenuti, con una nota, i cantieri navali Amico & Co Spa: “In merito all’incidente sul lavoro avvenuto stamani in cui è rimasto vittima un tecnico specializzato di 36 anni, informano che l’evento è avvenuto presso il bacino n. 2 dell’Ente Bacini del Porto di Genova nell’ambito di un cantiere su una nave da diporto cliente di Amico & Co”.
“I lavori avevano come oggetto la manutenzione degli impianti di governo ausiliario (elica di governo) dell’unità – continua la nota -. Il lavoro era stato affidato a due ditte specializzate nella manutenzione di questo tipo di impianti: la Voith Turbo s.r.l., che svolge anche l’assistenza ufficiale del costruttore (Voith) e la ditta toscana Mecline s.r.l., di cui era dipendente la vittima dell’incidente. Le cause e la dinamica dell’accaduto sono in fase di accertamento da parte delle autorità competenti”.
“La Uil Liguria dice basta tergiversare. Si deve avviare il tavolo nazionale sui morti sul lavoro e organizzare la discussione anche territorialmente” chiede Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria “Non possiamo accettare la versione che recita: il numero dei morti rispetto agli occupati è diminuito. Difficile dirlo alle famiglie dei 1.090 morti sul lavoro in Italia lo scorso anno e ai circa 130 morti in Liguria negli ultimi cinque anni. E diteci pure che non è un’emergenza nazionale, considerato il calo del tasso di incidenza. Attendiamo di conoscere nel dettaglio la dinamica dell’incidente, ma occorre avviare con urgenza un confronto che non si può spegnere tra una convocazione e l’altra in Regione”
“Sulle indagini del caso specifico lasciamo lavorare le Forze dell’ordine e l’Ispettorato del Lavoro che ci diranno se e dove sono le responsabilità, ma vogliamo affermare con forza, una volta di più, che non si può accettare nemmeno un incidente mortale nei nostri cantieri, nei nostri luoghi di lavoro. Ricordiamo che la vita e la salute sono innegoziabili. Nella nostra regione nel 2024 ci sono state 26 morti sul lavoro e 50 denunce di infortunio al giorno: non è accettabile. Basta parole in tavoli dalle soluzioni inefficaci, lo abbiamo detto recentemente e lo ribadiamo: si devono stanziare soldi da investire nel personale, nella prevenzione, nei rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori a tutti i livelli, è necessaria una terapia d’urto. Basta parole, basta cordoglio: servono azioni concrete”, spiegano il segretario Cisl Liguria Luca Maestripieri e il responsabile AST Cisl Genova Marco Granara.
“Apprendo con sgomento della tragedia che si è verificata in porto a Genova e che è costata la vita a un operaio. Voglio esprimere ai familiari della vittima il cordoglio dell’intera Regione Liguria in questo momento di grande dolore. Ogni vita persa sul lavoro è una ferita profonda per la nostra comunità. Una tragedia che ci impone di rafforzare il nostro impegno per la sicurezza”. Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci commenta la morte sul lavoro di un operaio in un cantiere delle riparazioni navali nel porto di Genova.
“È indispensabile proseguire il confronto con tutti gli attori del mondo del lavoro – continua – per adottare misure sempre più efficaci nella tutela dei lavoratori”.
“Con sgomento e profonda tristezza apprendiamo la notizia del tragico incidente sul lavoro in cui ha perso la vita un operaio presso molo Giano, a nome mio e di tutta la Giunta desidero esprimere cordoglio e vicinanza alla famiglia e ai colleghi”. Così il sindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi commenta la morte sul lavoro di un operaio in un cantiere delle riparazioni navali nel porto di Genova.
“Un altro fatto doloroso che ci ricorda con forza come la sicurezza sul lavoro sia, per tutto il Paese, un impegno prioritario, che istituzioni, mondo imprenditoriale, sindacati e rappresentanti dei lavoratori devono perseguire in modo unitario, senza mai abbassare la guardia – sottolinea -. Non è accettabile che nel 2025 si possa ancora morire di lavoro”.