“Per favore, il povero non può essere un numero, non può essere un problema o peggio ancora uno scarto. Egli è nostro fratello, é carne della nostra carne”. Così il Papa all’assemblea della diocesi di Roma sulle disuguaglianze, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. “E per favore, non diciamo che i preti, le suore che lavorano con i poveri sono dei comunisti! Per favore, questo si dice ancora”, ha avvertito Francesco.
“Sono contento che, in questa Diocesi, si spendono ogni giorno: penso ai volontari, agli operatori della Caritas e delle altre realtà e associazioni presenti nel territorio, ai tanti cittadini che nel silenzio operano il bene; al contempo, però, dobbiamo sentire la questione della povertà come un’urgenza ecclesiale, che diventa impegno e responsabilità di tutti e sempre”, ha affermato il Pontefice.
“‘Portare il lieto annuncio ai poveri’ è il programma della Chiesa – ha indicato -. Essa, perciò, è chiamata ad assumere uno stile che mette al centro coloro che sono segnati dalle diverse povertà, i poveri di cibo e di speranza, gli affamati di giustizia, gli assetati di futuro, i bisognosi di legami veri per affrontare la vita”. “Rendiamoci presenti presso i poveri e diventiamo per loro il segno della tenerezza di Dio!”, ha aggiunto il Papa.