La strada delle forme speciali di autonomia differenziata per le regioni a statuto ordinario è perseguibile “nel rispetto dell’effettiva garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e con contenuti che non pregiudichino la coesione sociale e l’unità nazionale, valori caratterizzanti la forma di Stato, il cui indebolimento può minare i fondamenti della democrazia rappresentativa”. Lo ha detto il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, nella relazione sull’attività e sugli indirizzi giurisprudenziali della Consulta nel 2024.
“Le Regioni possono chiedere il trasferimento di specifiche funzioni, non di materie, e debbono fondare la loro richiesta alla luce del principio di sussidiarietà”, ha aggiunto.